Replica alla lettera anticaccia comparsa nei giorni scorsi sul bisettimanale “LA NUOVA PROVINCIA DI BIELLA”

A dire il vero ho riflettuto a lungo se fosse il caso di rispondere o meno a tante eresie, poi ho pensato che la categoria dei cacciatori non deve e non può essere continuamente bistrattata da persone che spesso con i loro scritti dimostrano di non conoscere l’argomento, ecco perchè ho deciso di redigere questa replica all’articolo comparso nella rubrica LETTERE sul bisettimanale LA NUOVA PROVINCIA DI BIELLA di mercoledi 9 settembre 2020. buona lettura.

Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma è altrettanto vero che quando si vuole dare dei suggerimenti questi dovrebbero essere almeno attuabili e non proposte da commedia all’italiana.

Dico questo perché ho letto con interesse la letterina pubblicata dalla signora Cecilia ARZONE nei giorni scorsi sul vs bisettimanale e non nego che ho dovuto rileggerla un paio di volte. Incredulo per quanto scritto. Pensavo di aver letto male.

La signora dichiara che la stragrande maggioranza delle persone con cui ha parlato sono persone contro la caccia. Cosa vuol dire, quale sarebbe la notizia? Basterebbe recarsi nella sezione di un’associazione animalista e lì non troverebbe soltanto la stragrande maggioranza, ma addirittura la totalità dei contrari alla caccia. Cosa opposta, ma medesimo concetto, se venisse una sera nella sede di Federcaccia: qui troverebbe la totalità di persone favorevoli alla caccia. E questo solo per far notare che quanto scritto è privo di attendibilità, in quanto per fare questi sondaggi “fai da te” bisognerebbe almeno specificare il campione di dati.

In ogni caso voglio ricordare che gli italiani sono stati chiamati ben due volte ad esprimersi contro la caccia in altrettanti referendum per abolire la caccia. Ed entrambi le volte il risultato è stato quello che continuiamo a cacciare…

Può darsi che l’animale soffra in punto di morte. Così come magari non se ne accorga neppure. Certamente come avviene, né più né meno, come al vitello o al suino al macello. Ma su questo, da parte della signora, non leggo considerazioni o citazioni in merito.

Siamo circa un milione di italiani cacciatori, cara signora. Se per lei è un numero esiguo, mi creda, ci sono tante associazioni e partiti che contano meno associati. E visto il numero, appunto, è doveroso che la società civile ne prenda atto e porti rispetto nei confronti della categoria.

Non entro in merito alle disposizioni regionali dalla stessa contestate, sarei di parte e dovrei aprire un discorso che sicuramente sarebbe prolisso e noioso. Dico solo ottima la scelta della Regione Piemonte di modificare la legge 5/2018 la peggior legge sulla caccia d’Italia..

Ed ora passiamo all’ilarità, sì lo dico convinto, perche quella di ipotizzare di addormentare i lupi e i cinghiali a livello di idiozia corre a pari merito con le teorie dei terrapiattisti. Trattenendo le risate, una domanda mi sorge spontanea: premesso che li catturiamo con il sonnifero, come suggerisce la Arzone, poi cosa ne facciamo? Una volta catturati in questi recinti da marziani cosa ne facciamo?

Signora Arzone, la caccia esiste dalla preistoria e continuerà ad esistere, nessuno di noi cacciatori gode nel ferire gli animali, ma esercita l’attivita venatoria con lo scopo di catturare le proprie prede e mangiarle. E successivamente mostrando orgogliosamente i propri trofei di caccia. Poi tutte le fantasie romantiche da libro cuore possiamo leggerle e apprezzarle e criticarle però mi dica: ma i lupi che distruggono le greggi, i cinghiali che devastano le colture, anche quelli li addormentiamo? Mi creda, la prossima volta che vuole trattare l’argomento, lo faccia in maniera realistica, altrimenti mi sorge il dubbio che i sonniferi li abbia assunti lei prima di prendere carta e calamaio.

Guido DELLAROVERE

Presidente provinciale F.I.D.C.- Biella