Ve lo ricordate il gioco delle tre carte? O quello delle campanelle? A questo ho pensato leggendo il “tira e molla” tra Regione Piemonte e Provincia di Biella in merito all’annosa questione del progetto per il nuovo “ecomostro”, l’inceneritore che A2A vorrebbe realizzare in quel di Cavaglià.
A parte un folto gruppo di big che ha sempre preferito non esporsi, ormai da anni autorevoli politici locali hanno raccontato che le varie autorizzazioni che gli enti locali rilasciano (comuni, provincia e regione) sono di esclusiva competenza dei dirigenti, quei “potenti” che, esclusivamente interpretando la normativa, decidono la sorte delle pratiche presentate.
In questi anni sul tema “inceneritore” ho letto di tutto, articoli e dichiarazioni da ogni parte che sostanzialmente esprimevano questo concetto: il “dirigente” di turno avrebbe deciso le sorti dell’inceneritore. Alcuni esponenti della politica locale hanno visionato i siti della società proponente e, armati di elmetto e gilet fosforescente, si sono fatti immortalare tra i vari reparti del sito dove si selezionano i rifiuti biellesi, tra sorrisi e applausi ma senza alcuna ferma posizione contro il progetto.
Alla luce di ciò, ad un un certo punto, la società civile ha iniziato ad “annusare la puzza” e a malmostare in merito alla realizzazione del “mostro” e di concerto, quasi contemporaneamente, sono stati espressi i primi pareri negativi da parte dei funzionari e dei dirigenti che avevano in mano l’onere di autorizzare o meno quell’opera.
Dopo una serie di bocciature e ripresentazioni del progetto, ecco che il dirigente massimo della Provincia di Biella, sentita la conferenza dei servizi, lo ha bocciato nuovamente: tutti i biellesi felici e contenti. Qui inizia il gioco delle campanelle, dove il Presidente asserisce che solo grazie a lui e alla Provincia il mostro non si farà e che, invece , fosse stato per la Regione l’opera sarebbe stata realizzata. Peccato che si sia dimenticato che proprio qualche mese prima si dichiarava che la competenza fosse “esclusiva prerogativa del dirigente della Provincia” e di questo abbiamo letto pagine intere di giornali per settimane…
Il Governatore, a questo punto, non ci sta e risponde che non può verificare cosa fanno i suoi uffici ma che, comunque, da illo tempore lui è sempre stato contrario all’inceneritore. Cortocircuito della politica? Viene da chiedersi: se non si ha titolarità sui propri uffici, la personale contrarietà a cosa serve?
Ebbene, anche questa volta il nostro ruolo è quello di fare da pubblico al solito teatrino della politica: quando l’aria tira da una parte la politica se ne prende i meriti, quando cambia il vento la colpa è dei dirigenti.
Per quel che vale, a me interessa che il nuovo ecomostro non si farà…almeno fino a quando qualche altro dirigente non deciderà diversamente. E se questo dovesse accadere, allora vedremo se la politica locale sarà in grado di tirar fuori i muscoli per imporre la propria contrarietà. O se, come spesso accade, alzerà le mani perché “non si può far nulla perché la norma lo prevede”.
Vedremo.
@ildardo.it