IL DARDO DEL 9 MARZO: COOPERAZIONE E NON SCONTRO CON LA CINA

Come mai i media e il governo tedeschi sono così ostili all’Iniziativa ‘Belt and Road’ della Cina, che offre ottime occasioni per l’industria dell’esportazione?

Un interrogativo che è stato al centro del seminario tenuto dal famoso ‘Schiller Institute’ il 27 febbraio a Berlino.

Aprendo il seminario, sono stati indicati i pilastri della politica odierna della Cina: la cooperazione a reciproco vantaggio, l’enfasi sulla ricerca scientifica e il progresso tecnologico e l’impegno dell’ormai ben radicato Presidente Xi addirittura per l’educazione estetica dei giovani. In Africa per esempio, il contributo della Cina nel costruire infrastrutture ha consentito a tutto il continente di raggiungere un inedito livello di fiducia in sé stesso.

E la Germania, ha proposto, potrebbe aiutare a migliorare il potenziale dell’Africa se lavorasse con la Cina, invece che contro di essa.

Ma il problema viene dal “pensiero di gruppo” delle ‘élites’, e non solo in Germania, che rifiutano tutto ciò che sia al di fuori delle proprie concezioni limitate.

Lo stesso tema è stato ripreso dall’Associazione Tedesca per la Via della Seta, che ha criticato l’élite germanica per la sua pigrizia mentale e per aver fatto della mediocrità il proprio credo. E questo spiega come mai i partiti politici principali (CDU, SPD) si stiano disintegrando. Quanto alla Iniziativa ‘Belt and Road’, ha detto, la Cina ha già investito 1000 miliardi di dollari in vari progetti, ma per sfruttarne appieno il potenziale dovranno esserne investiti altri 4000 nei prossimi anni, e la Cina non può coprirli da sola.

Questo presenta ottime occasioni per gli investitori a livello mondiale e, i particolare, a livello europeo. Ho letto che dopo il titolare Hans von Helldorf ha preso la parola la dott.ssa Mei Huang dell’Associazione per la Promozione dello Scambio nelle Arti e nell’Istruzione, che ha parlato della necessità di maggiori scambi e aperture per eliminare i pregiudizi. All’inizio i progetti miravano a organizzare fiere per artisti tedeschi e cinesi nell’altro Paese, ma recentemente l’associazione promuove anche il dialogo tra artisti sui diversi approcci nelle belle arti.

E’ una Cina che onon ha più nulla a che vedere con quella che abbiamo sempre ritenuto di poter conoscere ed operare! Infine, il Dr. Elke Fimmen ha riassunto la vita e l’opera dell’economista tedesco-americano Friedrich List. Anche se è stato dimenticato in Germania, in Cina e in altri Paesi asiatici il suo approccio economico viene meglio compreso, in quanto, si concentrava sulla creazione del valore reale nell’economia e non solo sul commercio. In qualità di esponente del sistema americano di economia politica, List si battè per lo sviluppo delle nazioni e del loro potenziale produttivo, definendo il potenziale creativo di una popolazione la vera ricchezza di una nazione. È seguito un intenso e fecondo dibattito su varie questioni, ad esempio perché la cooperazione tra le nazioni nello spazio sia l’approccio migliore, per superare “la patologia infantile” della geopolitica e realizzare l’imperativo extraterrestre. E’, come spesso dico, il mondo che cambia: e ripeto che dobbiamo abituarci a ragionare se non a livello mondiale, almeno a livello europeo-continentale !!!

Sandro Delmastro delle Vedove