IL DARDO DEL 8 MARZO: AVANTI “SIORI” QUESTA E’ DAVVERO LA PIU’ GROSSA

Sull’utilità del raddoppio della strada Trossi non scendo nemmeno in campo: è evidente che due corsie per senso di marcia che garantiscono un veloce collegamento fino a Massazza o magari quasi a Carisio siano un bene per tutti. Rimango però davvero esterrefatto dalla sfacciataggine continua del vice presidente in cerca d’autore Emanuele Ramella.

L’uomo più furbo del mondo che ha fatto posizionare in Provincia un prestanome legale e poi continua ad occuparsi dell’ente disponendone a proprio vantaggio mediatico.

Dopo un breve battage iniziale dove Foglia ha avuto un minimo di visibilità, ora su ogni tema c’è sempre Ramella.

Quindi resto perplesso, ma ne prendo atto, come peraltro si poteva immaginare.

Essendo in cerca continua d’autore e avendo pochi temi di vero interesse mediatico, è così che il presidente in pectore ha rispolverato dai cassetti la vecchia idea di raddoppiare la Trossi, peraltro in periodo elettorale e a vantaggio non ben chiaro visto che lo stesso parrebbe fuori da ogni imminente elezione a parte il suo paesello, che è poi anche il mio.

Su questo secondo punto, ciò che ho letto stamattina sulla Stampa ha del grottesco: dire che ci vogliono 6 mesi per raddoppiare la Trossi è una truffa alle persone.

E’ ora di finirla di prendere in giro la gente.

Sono 3 anni abbondanti che nel Biellese si parla di elettrificare la Biella-Santhià ed oggi, dopo gli iter regionali, anche su interessamento delle attuali parlamentari, forse si arriverà ad aprire il cantiere entro l’anno. Forse, perché non è ancora del tutto certo.

E stiamo parlando di un’opera finanziata, voluta e accettata da tutti.

Sul fronte strade, la Pedemontina, altra infrastruttura voluta fortemente, finanziata da Regione e Stato, pronta e in attesa delle ultime progettazioni e autorizzazioni, forse partirà l’anno prossimo.

E anche qui se ne sta parlando da qualche anno.

E’ lungo e complicato l’iter che porta alle opere. Ramella lo sa bene, fa il sindaco, ma vuole comunque ingannare le persone e parla di sei mesi. Posto che ci fosse già un progetto definitivo e attualizzato e non quello tirato fuori dall’armadio e lì da anni e anni, forse, dopo tutti i pareri, le autorizzazioni e le progettazioni si potrebbe pensare in un paio d’anni di arrivare alla gara.

E magari, trovati i soldi, nel giro di tre anni o quattro da oggi far partire il cantiere.

Sono tempi biblici, ma anni di governo dell’area di Ramella non hanno semplificato le procedure.

E oggi la burocrazia è ancora lenta.

E quindi mi faccia il piacere il presidente in pectore, lo faccia ai biellesi se non vuole farlo a me: inizi ad essere sincero e la smetta di fare proclami senza fondamento.