Insieme ai colleghi del gruppo Lega Salvini premier della VII commissione parlamentare (cultura, scienze e istruzione), ho presentato un’interrogazione al ministro della Cultura, con richiesta di risposta scritta in aula. Nei giorni scorsi, infatti, hanno destato sconcerto le dichiarazioni del professor Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, che ha affermato: “Non si può nascondere che alcune battaglie revisioniste siano state vinte, grazie alla debolezza politica e culturale dei vertici della Repubblica. La legge del 2004 che istituisce la Giornata del Ricordo (delle Foibe) a ridosso e in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah) rappresenta il più clamoroso successo di questa falsificazione storica”.
Queste affermazioni sono gravi in quanto umiliano la memoria di migliaia di italiani infoibati e sviliscono la Giornata del Ricordo, approvata a larga maggioranza dopo decenni di oblio su un dramma storico che ha visto vittime le popolazioni istriano/giuliano/dalmate.
Montanari prima di questa ignobile dichiarazione sulle foibe, si era già reso protagonista di una serie di pesanti prese di posizione, definendo Zeffirelli un “insopportabile mediocre”, Oriana Fallaci “orrenda” e Franceschini “il peggior ministro della cultura che abbiamo avuto”. Per non farsi mancare nulla, di recente, sui social (12 marzo 2021) in merito all’operato del governo in carica, si è espresso con un eloquente: “Draghi ha già rotto il cazzo”.
Montanari, oltre a ricoprire il ruolo di rettore dell’Università per stranieri di Siena, è presidente, al Ministero della Cultura, del Comitato Tecnico Scientifico delle Belle Arti; inoltre il 21 ottobre 2020, è stato nominato dal ministro della Cultura presidente della Fondazione Archivio Museo Richard Ginori.
Il ruolo di presidente del Comitato Tecnico Scientifico delle Belle Arti, a mio avviso, non può essere affidato a una persona che sicuramente possiede i titoli accademici necessari, ma altrettanto sicuramente non ha né la visione né la serenità di giudizio che dovrebbe caratterizzare il titolare di un ruolo di tale spessore. A tale conferma, a seguito delle polemiche riferite alle sue dichiarazioni sulle foibe, Montanari ha etichettato come “eterna cloaca fascista” coloro che ne chiedono le dimissioni da rettore.
Ora, visto che Montanari il 23 agosto ha annunciato le sue dimissioni dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali, del quale fa parte in qualità di presidente del Comitato Tecnico-Scientifico per le Belle Arti, “per denunciare l’arroganza del ministro Dario Franceschini”, che ha voluto nominare Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, come soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, si chiede al titolare del Ministero della Cultura se non intenda sollecitare le dimissioni del professor Montanari anche dal ruolo di presidente del Comitato Tecnico Scientifico delle Belle Arti.
Inoltre, si chiede al Ministro, se non ritiene di condannare pubblicamente le gravissime affermazioni del professor Montanari, che umiliano migliaia di vittime innocenti infoibate e screditano la Giornata del Ricordo.
Infine, si chiede, come possa rappresentare il Ministero dei beni culturali, sia nell’importante ruolo di presidente del Comitato Tecnico Scientifico delle Belle Arti sia con la presidenza della prestigiosa Fondazione Ginori, una persona protagonista negli anni di tali considerazioni storiche e politiche, altamente divisive per gli italiani.
On. Cristina PATELLI
componente VII commissione parlamentare
cultura – scienza – istruzione – sport
referente Scuola per la Lega Salvini Premier Piemonte
testo integrale dell’interrogazione