Ennesima strage di animali ad Occhieppo Superiore, ad opera di Ezechiele o canidi randagi inselvatichiti.
Questo signore nella foto è Renzo VALCAUDA uno degli ultimi “eroi” che dedica la propria vita all’allevamento di vacche, pecore e capre in Valle Elvo.
Lui vive per loro ed ogni anno demontica in alta Valle Elvo con il suo bestiame durante la stagione estiva.
Qualche giorno fa lo incontrai in quel di Occhieppo Superiore, e mi raccontò che era sempre più difficile la vita in alpeggio, i cinghiali devastano i pochi prati rimasti, ma soprattutto il lupo fa razzia degli animali. Mi diceva che quest’anno all’appello nella stalla mancano un paio di manze che, ahimè, non sono ritornate alla sera. Preoccupato e disarmato mi disse che sicuramente erano state sbranate dal lupo o canide che dir si voglia.
Quando sale in alpeggio le capre “più domestiche” le lascia dall’ anziana mamma all’interno di un recinto bel custodito in località Pantalione ad Occhieppo Superiore, zona residenziale sulla collina occhieppese, fa questo proprio per paura dei continui assalti in montagna da parte dei branchi di lupi.
E invece… questa notte la strage si è perpetrata proprio lì ad Occhieppo Superiore, a pochi metri dalla cascina “La Masca” della famiglia Bettin, vittima nei mesi scorsi di devastazione da parte del lupo, a pochi metri dall’abitato, a pochi metri dalla vita civile di ogni giorno di un tranquillo paese di colina.
Ebbene, questa notte 6 capre sono state sbranate dal lupo. I saccenti, i competenti, i soloni, i lupologi e gli animalisti diranno che si tratterà di un cane inselvatichito, di un branco di cani abbandonati o idiozie varie. Sta di fatto che ha scavalcato la recinzione, ucciso 6 capre e se l’è mangiate. Poco importa se sia un lupo al 100% o un incrocio.
E vi assicuro che, mentre mi raccontava l’accaduto, gli occhi gli brillavano umidi per le lacrime. Si chiedeva perché. Si chiedeva perchè questi “eroi” sono lasciati soli con i loro danni e le loro battaglie per sopravvivere.
Evito fotografie scioccanti ma vi assicuro che quanto visto è davvero raccapricciante.
Ora chi pagherà i danni? Chi pagherà lo smaltimento delle carcasse? Chi riuscirà a consolare la nipotina di Renzo che non potrà più giocare con le sue amate caprette? Chi le racconterà che non è il lupo ma un canide e pertanto Ezechiele bisogna solo adorarlo e non toccarlo?
Una mia personale riflessione, questi “eroi” lasciati soli prima o poi abbandoneranno la loro attività, le montagne, le colline, saranno lasciati a sé stessi, abbandonati. E poi piangeremo per i disastri causati dall’incuria, piangeremo perché ci saranno eventi calamitosi, e accuseremo la politica di turno di non aver fatto nulla per arrestare l’abbandono della montagna. Ebbene, è ora di ricordare Ezechiele come conosciuto nella favola di cappuccetto rosso, è ora che si prendano finalmente delle decisioni importanti come hanno fatto negli altri paesi europei e si dia, una volta per tutte, un chiaro indirizzo di contenimento di questo animale che già i nostri vecchi combattevano per limitarne i danni e per poter vivere serenamente l’attività della pastorizia.
Siamo già in ritardo, non perdiamo altro tempo.
Guido Dellarovere
Presidente ATC-CABI1