Ci sono diversi modi per creare una spaccatura. Certamente quello dei 5 Stelle nei confronti di Salvini è stato uno dei peggiori.
Se da un lato può essere vero che il “capitano” della Lega possa aver commesso, se non un errore di valutazione, almeno una leggerezza nel considerare i sondaggi più granitici del Parlamento e delle sue regole, probabilmente sottovalutando le regole dell’aula, certamente però con l’attenuante che milioni di italiani sono con lui e non certo con il governicchio che si sta per mettere in pista, dall’altro Conte ha giocato un ruolo pessimo.
Per prima cosa perché se per 14 mesi governi con un alleato, ne condividi tutte le leggi e buona parte delle riforme in programma, non è possibile epitetarlo con gli aggettivi che Conte si è permesso di utilizzare in aula.
Se davvero la considerazione dell’uomo e del politico Salvini è così bassa, allora i 5 Stelle avrebbero dovuto mandare a monte il contratto di governo subito, alle prime avvisaglie, e non certo rinfacciare oggi cialtronerie a chi fino al giorno prima ha condiviso l’azione di governo. E basterebbe questo motivo per affermare che Conte, con quegli insulti gratuiti e le prese in giro, le mani sulle spalle, ha alterato pesantemente la realtà.
Un uomo, Conte, che per mesi è rimasto succube di un sistema e che sembra improvvisamente assurto al ruolo di statista. Ma non è così. Infatti è tutto pretestuoso. La realtà è che dietro alla mossetta di Conte c’è il fatto che i 5 Stelle sono crollati nei sondaggi e che Salvini, dal punto di vista del consenso, se li è mangiati. C’è che i poverini sanno perfettamente che in qualunque momento si vada al voto, loro sparirebbero dalla circolazione.
E così dopo aver per anni insultato il Partito democratico, ora fanno il gioco di quel Renzi che hanno subissato e infamato fino alla noia e allo sdegno. Si alleano con lui e il suo partito per “tirare a campare” costruendo accordi che non possono che essere in totale antitesi rispetto alle leggi promulgate sino ad oggi.
E non può che essere così perché una certezza ce l’abbiamo: Lega e Pd non condividono nulla e quindi vorrei proprio vedere come da lunedì i 5 Stelle possano proseguire con il Partito democratico ciò che hanno iniziato con la Lega.
Disconosceranno loro stessi?
E poi lo stile. Insultare addossando epiteti pessimi è l’ultimo atto di un perdente. E’ l’ultima spiaggia per chi non trova argomenti diversi. Bene ha fatto Salvini a lasciar scivolare via la maggior parte degli insulti e badare al sodo nell’argomentare le sue risposte.
Nuovamente gli italiani, dopo essersi sorbiti anni di governi Renzi e Gentiloni senza più il consenso, nel senso che mentre loro governavano il Paese, il Paese era già con Salvini, oggi ci toccherà aspettare il voto sorbendosi un altro governicchio.
Ma non abbiano paura gli esperti di queste ore.
Stiano tranquilli perché la Lega continuerà la sua campagna di informazione per spiegare bene agli elettori cosa sia successo.
E alla fine al voto bisognerà andare.
E allora chi ha cercato di iterare se stesso oggi, pagherà carissimo alle urne questo slancio di autoconservazione.
E finalmente sparirà in una cupa opposizione.
Il ruolo che si merita davvero.