PRIMA DI TUTTI FU IL CAOS

Il 27 luglio, specialmente nel Nord Italia, potrebbe rappresentare la data dello spartiacque di Apocalisse4800. Secondo il noto meteorologo Giuliacci infatti le temperature di questo devastante caldo infernale dovrebbero attenuarsi. Un’estate torrida, che ricorda quella del 2003, all’insegna dei maxi ventilatori, della frescura del banco frigo dei supermercati, delle nostre lame biellesi in cui l’acqua fredda è rigenerante e, per i più fortunati, dei climatizzatori domestici.

Il 25 settembre invece è la data che riporterà gli italiani al voto, dopo quasi un anno e mezzo di governo dell’ex presidente della Bce Mario Draghi. Un governo incolore conferitogli da Mattarella nel febbraio del 2021, finalizzato a contrastare la pandemia ed il conseguente periodo di crisi economica e sociale della nazione. Un governo che recentemente è crollato, ufficialmente, a causa delle dimissioni del Premier che non ha ottenuto la fiducia del M5S sul decreto Aiuti 2022, poi recatosi al Quirinale per comunicarlo allo stoico Presidente della Repubblica che gliele ha revocate. A seguire la non fiducia al Senato oltre che dal M5S anche dalla Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, questi ultimi da sempre all’opposizione.

Procedendo, il 21 luglio, l’effettivo discorso di Draghi in Parlamento per comunicare le sue reali dimissioni che ha comunque ricevuto una standing ovation di ringraziamenti e applausi per l’encomiabile impegno. C’è chi come l’inarrestabile (e forse immortale ?) Berlusconi ha definito SuperMario assai stanco. Tuttavia, indipendentemente dalle sue presunte intromissioni sulla scissione del partito creato dall’ex comico Beppe Grillo, non era comunque il momento storico più idoneo in cui far crollare il governo di un’ Italia già impoverita e direi quasi stigmatizzata da

: rincari, aumento di casi Omicron 5, temperature record che fanno sudare anche all’ombra, mancanza di acqua da far addirittura adottare provvedimenti amministrativi… insomma mancherebbero solo le rane e le invasioni delle locuste per completare le bibliche dieci piaghe d’Egitto!

E adesso? Tanto per cambiare subentra il caos che da decenni caratterizza la disorganizzazione partitica del Belpaese che francamente ha stufato un po’ tutti i suoi connazionali. Si, poiché appaiono di gran lunga superate le ideologie politiche del precedente secolo, così come il ricordo di leader carismatici ora praticamente inesistenti. È quasi un gozzoviglio di crescente insoddisfazione che non trova mai un accordo su una base condivisa. Ognuno pensa ai fatti propri immerso in un clima di vicendevole critica che si perpetua da tempo in un contesto che rassomiglia a una Babilonia. Verrebbe da ricordare il testo di un noto e pionieristico cantautore che forse ora si rivolta nella tomba: “Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra” cantava il Signor G.

“Tutti noi ce la prendiamo con la storia. Ma io dico che la colpa è nostra. È evidente che la gente è poco seria. Quando parla di sinistra o destra”.

Direi più che mai attuale in questa confusione senza eguali sotto un’intensa calura estiva che tutti disorienta.

Mara Valsania