Biellese, territorio ad alta influenza politica.
Le cifre non mentono, il Biellese è in assoluto uno dei territori italiani con maggior rappresentanza di politici nelle istituzioni nazionali e regionali.
Ad oggi contiamo un Ministro, il sen. Gilberto PICHETTO FRATIN, un sottosegretario, l’on. Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, un parlamentare, l’on. Roberto PELLA, due assessori regionali, Chiara CAUCINO ed Elena CHIORINO (in rigoroso ordine alfabetico).
Osservando nella sua completezza il panorama politico, mi accorgo che ci manca solo la ciliegina sulla torta, ovvero un europarlamentare.
Correva l’anno del Signore 1994, quando l’allora avv. Gianluca SUSTA si candidò nel PPI per la prima volta al Parlamento Europeo e, raggranellando poco meno di 16.000 preferenze, non riuscì ad andare a Bruxelles. Ci riprovò nel 2004 quando, nelle fila del partito “Uniti nell’Ulivo”, cercò la scalata allo scranno europeo e questa volta, pur raccogliendo quasi 32500 preferenze, ne uscì ugualmente sconfitto ma, grazie al buon Enrico LETTA che si dimise nel 2006, gli subentrò e divenne finalmente eurodeputato.
Ripetè l’analogo percorso nel 2007 nelle fila del Partito Democratico quando, con 46700 preferenze, venne direttamente eletto europarlamentare.
Vi ho voluto ricordare questa vecchia e lunga storia perchè, in tutte queste ormai trascorse campagne elettorali, ho ancora ben impresso nella mente il messaggio che si voleva veicolare: era una ricerca ostinata della preferenza personale come rappresentante del territorio biellese.
Da sempre, quando i candidati alle europee si presentano agli elettori di tutto l’arco costituzionale, ribadiscono di volersi candidare con l’obiettivo di voler rappresentare il proprio territorio. Poi, purtroppo, troppo spesso troviamo gli stessi partiti a esprimere candidati paracadutati da altrove, che del Biellese, forse, non conoscono neanche l’esistenza.
Bene, in questi giorni il karma, la politica o la casualità ci permettono di salvare capra e cavoli: le forze di coalizione presenti in Parlamento, ossia il centrodestra, il centrosinistra e “altri”, hanno tutti indicato un candidato biellese per Bruxelles. Pertanto abbiamo una possibilità irripetibile per difendere i nostri ideali politici e, allo stesso tempo, ci viene offerta l’opportunità di far eleggere una persona che potrà davvero portare all’Interno del Parlamento europeo anche le istanze Biellesi.
Utopia? Forse. Però, facendo un’attenta analisi del nostro territorio, scopriamo che gli elettori biellesi sono circa 120.000 e, pertanto, anche solo dividendo la torta di potenziali voti tra i candidati, avremmo, probabilmente, la certezza che tutti e tre verrebbero eletti.
L’Europa è davvero distante e sembra tutto impossibile quando si entra nel gioco delle competizioni europee ma, non dimentichiamo che ci sono state realtà locali dove, quando c’è stata l’espressione del candidato locale, e penso alla Valsesia con Gianluca BUONANNO, gli elettori hanno lasciato a casa gli ideali di partito e hanno votato il candidato del territorio, mandandolo in Europa.
In questo nostro Biellese, che è già ben rappresentato, proviamolo il colpaccio e votiamo questi tre candidati! Chissà, magari anche noi riusciremo a essere rappresentati in Europa.
Fatta questa mia filippica, diamo un volto ai tre neo candidati, ovviamente sempre in rigoroso ordine alfabetico.
Uno è Vittorio BARAZZOTTO, ex sindaco di Biella, già Repubblicano, Orsacchiotto della lista, poi fiorito in una bella Margherita confluita in mamma PD, ora fuggito verso i lidi di Renzi e candidato nello schieramento “Stati Uniti d’Europa” guidato da Emma Bonino e dallo stesso Matteo Renzi.
Madame on. Cristina PATELLI, padana di terza generazione, distante anni luce della Lega della prima ora, quella del “celodurismo”, di Miss Padania, della secessione e della Repubblica del Nord, dell’acqua del Po, delle camicie verdi, dell’odio verso i “terroni” dell’era di Bossi, insomma una vera spina nel fianco dell’establishment locale dei leghisti duri e puri biellesi, spesso in disaccordo con le loro poche idee, correrà nella lista della Lega sperando di portare una ventata di aria fresca all’interno del suo partito, dopo aver mal sopportato negli ultimi 8 anni l’invidia dei capi locali, suoi aperti detrattori ogni volta che ne avevano la possibilità, soprattutto dopo essere stata eletta in Parlamento. La Patelli non ha mai digerito l’allontanamento dalla Lega biellese dei suoi tanti amici che hanno preferito cambiare partito, stufi della gestione biellese tutt’altro che democratica. Evidentemente non aveva poi così torto, visto il suicidio politico annunciato che ha portato il partito dal 30% al 10%.
Ultima ma solo in ordine alfabetico, Federica VALCAUDA, militante radicale, correrà nella lista “Azione-Siamo europei” del buon Carletto Calenda. Nata a Biella ma sembra vivere a Milano, almeno così si apprende leggendo il suo profilo Facebook, è consigliere comunale a Sandigliano. Sul suo nome si è già accesa la polemica: “Calenda sceglie bene le sue candidate, davvero?”. Così Il professor Riccardo Puglisi, economista e docente di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia mette alla berlina il leader di Azione, creando non poco imbarazzo, pubblicando su X, l’ex Twitter, un post della Valcauda che, qualche tempo fa, scriveva del leader di Azione: “Ok, quindi per Calenda se prendi il reddito di cittadinanza hai bisogno di qualcuno che ‘ti insegni che cos’è la cittadinanza’. Il liberalsocialismo EH”. Evidentemente Valcauda è stata convertita sulla via di Strasburgo. Della lista “Azione-Siamo europei” fanno parte, oltre ad Azione, altri otto tra partiti e movimenti politici, tutti presenti sul simbolo elettorale.
Cari biellesi, stavolta la scelta non vi manca! Avete finalmente la possibilità di eleggere uno o più rappresentanti biellesi in Europa. Non sprecatela. Ai posteri o meglio, dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno, l’ardua sentenza!