IL DARDO DEL 20-11-19: QUANDO I TACCONI RIESCONO PEGGIO DEL BUCO

Quando si amministra nel settore pubblico devi pensare sempre molto attentamente alle conseguenze delle azioni che si intendono avviare.

Bisogna farlo, oltre che per le responsabilità che si hanno nei confronti dei cittadini, perché il rischio di ricadute negative, o di immagine, come nel caso della cittadinanza onoraria sì e no a Greggio-Segre, è sempre dietro l’angolo.

Oggi pare invece proprio che la fretta e l’improvvisazione prendano il sopravvento sulle decisioni. Non entro nel merito della mancata concessione a Liliana Segre della cittadinanza onoraria perché ho già affrontato il tema nell’articolo de IL DARDO https://ildardo.it/il-dardo-del-14-novembre-la-segre-usata/, se non nell’augurarmi, come ha spiegato l’assessore Massimiliano Gaggino, che corrisponda al vero la sua chiamata come oratrice nel giorno della memoria.

Dico questo perché se anche questa fosse poi una notizia smentita, la giunta biellese assorbirebbe un secondo colpo di rimando piuttosto forte.

Mi voglio tuttavia soffermare un attimo sulla sfortunata coincidenza che ha fatto sì che un contatto avvenuto da mesi con Ezio Greggio si sia concretizzato nel periodo peggiore, lasciando ai critici l’opzione di poter pensare che “chiodo potesse scacciare chiodo”. Anche perché, quale genio della comunicazione potrebbe suggerire mai di provocare gli avversari politici in un modo così sciatto, mi domando. E dovrebbero domandarselo tutti prima dell’attacco

A riportare sulla realtà tutti, compresa la sinistra che già lucrava di questa piccola vittoria di Pirro, ottenuta non certo per merito proprio ma per demerito dell’antagonista, ci ha pensato Ezio Greggio, ringraziando ma declinando l’offerta e dichiarandosi solidale e rispettoso nei confronti della Segre.

Ma neppure questo è l’aspetto, rilevato oggi da tutti i giornali d’Italia, su cui vorrei riflettere.

Ma sulla scelta. Possibile che, al netto di quanto descritto sopra, si scelga Ezio Greggio, indubbiamente volto noto al pubblico, per aver portato nel mondo il nome di Biella come riferimento lusinghiero di biellesità?

Francamente nutro dei dubbi.

Fra le proposte che si potevano avanzare, magari con tempistiche non così pessime, certamente si potevano trovare altri biellesi meritori nei campi delle scienze, della ricerca, dell’Economia senza doversi per forza affidare a una persona che ha evaso il fisco per oltre 23 milioni di euro, in un lasso di tempo di diversi anni, che ha deciso di risiedere “ufficialmente” a Monaco e che per questi reati ha patteggiato, oltre ad aver dovuto restituire circa 20 milioni di euro, anche una condanna di sei mesi di reclusione commutata in 45mila euro di multa?

E’ vero, certamente, che oggi la gente guarda più all’ effimero che al concreto, ma la persona in questione, che certamente è riconosciuto che sia un grande show man, resta comunque macchiata da responsabilità che non lo identificano esattamente con un cittadino da avvicinare a Nino Cerruti e Michelangelo Pistoletto, ossia le due persone che sino ad oggi, nella storia del Comune, possono fregiarsi di questa onorificenza.

Su questo, oltre che sulle tempistiche, mediterei.