Ieri nella piazza torinese piena di gente che vuole la Tav e le grandi opere non c’era solo un movimento riconducibile all’azione politica di Sergio Chiamparino.
Voleva essere così nel progetto dell’attuale governatore, ma la Lega ha ribadito la propria posizione in modo politicamente molto intelligente: il segretario on. Riccardo Molinari ha voluto rimarcare con estrema lucidità politica che fra i 30 mila di Piazza Castello c’era davvero un Piemonte senza colore politico, o meglio, con tutti i colori, che vuole guardare al futuro del Paese e non soltanto il centro sinistra.
Abilmente Molinari ha aderito alla volontà popolare per dare un messaggio forte ai piemontesi: attenzione che il fronte del sì è davvero apolitico, non fatevi ingannare e strumentalizzare da un centro sinistra in cerca di autore.
C’erano persino persone che, come loro stesse spiegavano, abbiano votato 5 Stelle ma volessero la Tav.
Questo concetto è raccontato molto bene dall’onorevole Cristina Patelli, che non si sottrae da un’opinione netta e convinta sull’argomento: “Trovo davvero un azzardo che il centro sinistra voglia ergersi a gruppo politico che, unico sul panorama nazionale, abbia intenzione di dire sì alle opere e allo sviluppo del Paese.
Non è giusto per molti motivi.
Il primo perché è forviante per l’elettorato. E’ infatti falso che solo un gruppo politico abbia a cuore gli interessi di crescita del Paese.
Mettere la gente contro il Governo, utilizzando le grandi opere e il futuro del Paese, è una forzatura evidente, tanto che le persone mi sembra lo abbiano inteso.
MI sembra, poi, un modo opportunistico e semplicistico di fare politica.
Nel momento in cui l’Italia sta chiaramente bocciando, elezione dopo elezione, il centro sinistra, ecco che quella stessa parte politica gioca al trasformismo con il vestito del “civismo”.
Peraltro, e questo aspetto lo trovo piuttosto singolare, in modo piuttosto populista”.