IL DARDO DEL 12 GENNAIO: LA PROVINCIA BACCHETTATA SULLA PEDEMONTANA E’ SEMPRE BELLA SUI GIORNALI

L’altra mattina in Regione, alla presenza di uno stuolo di sindaci interessati al tracciato della Pedemontana, dell’onorevole Patelli che ha seguito a Roma la vicenda della VIA che sembrava dover fra franare tutto il progetto, emergenza poi fortunatamente rientrata e una Provincia di Biella rappresentata dal consigliere Paolo Rizzo, sono state valutate le modifiche al tracciato della Pedemontana.

Sono state presentate ad Anas alcune criticità e valutazioni che il costruttore ha recepito.

Il bello di questa storia è che ci sia una corsa, o meglio, rincorsa, all’appropriarsi dei meriti di quest’opera, in modo trasversale.

C’è Barazzotto che l’aveva annunciata in campagna elettorale e in Regione ha fatto in modo di inserirla nell’agenda politica delle infrastrutture, c’è la Provincia che continua a pubblicare interviste a Rizzo sui giornali come se lo stesso fosse il progettista.

In realtà l’altra mattina proprio quest’ultimo è stato messo a tacere, quando la regia del tavolo regionale lo ha apostrofato di essere in ritardo con le pretese, perché per alcune richieste avanzate dalla Provincia il tempo sarebbe stato la riunione di inizio dicembre, chissà come mai, quella volta disertata, magari non mediaticamente, ma certamente di presenza sì.

A questo punto il suo ruolo dovrebbe essere stato ridimensionato, ma non escluderei che continuasse comunque a fingere protagonismo.

Ma resta un protagonismo di facciata, come avveniva già con il precedente presidente Ramella, quello ormai nel dimenticatoio.

Ricordo infatti, come avevo avuto occasione di scrivere proprio sul Dardo, che la Provincia si è impegnata così tanto che se non fosse stato per Seab il tracciato sarebbe stato fatto passare sopra la discarica di Masserano senza che Rizzo battesse ciglio.

Ma oggi siamo nei tempi dei social e dei tweet e quindi è meglio apparire che lavorare sul serio.

E’ una brutta politica, un brutto modo di farla. Andrebbe cambiato, ma forse, in realtà basterebbe cambiare o alternare ogni tanto le persone.