Leggo su quello che sta diventando il giornaletto del presidente della Provincia Ramella, Biellacronaca, che Gtt si sarebbe interessata all’acquisto di Atap. Se così fosse vuol dire che l’azienda di trasporto di Biella e Vercelli avrà anche ottime probabilità di restare a controllo pubblico. Il giornaletto internettiano gli dedica anche una grafica costruita su misura, con tanto di primo piano con occhiale in bocca che fa tanto ispettore Callaghan. Peccato che a tanto luccichio non corrisponda altrettanta accuratezza giornalistica.
Su altre testate con una storia un po’ più antica tipo La Stampa la storia è più dettagliata e soprattutto si capisce che il Ramella sia stato totalmente spiazzato dall’interessamento in extremis di Gtt. Proprio quando stava per pubblicare il bando che avrebbe consegnato Atap ad un privato, si vede costretto a fare una brusca retromarcia e iniziare un dialogo con l’azienda torinese. Un dialogo che probabilmente sino ad ora non c’è mai stato. Ma come? Mezzo biellese a chiedere di interessarsi perché Atap resti a controllo pubblico, nella malaugurata conferma di voler comunque vendere per salvare il bilancio di un ente ormai in declino, e comunque in declino, e bisogna apprendere dai giornali che a pochi giorni dalla pubblicazione del bando debba essere il sindaco di Vercelli ad interessare Gtt alla trattativa?
In una trattativa con protagonisti Ramella e addirittura il partitino democratico in prima fila, cosa mai vista in questi termini, cosa hanno fatto esattamente i due soggetti per raccogliere i suggerimenti che provenivano da sindacati, sindaci, personale Atap e cittadini? Parrebbe nulla. Tanto che senza l’interessamento del sindaco di Vercelli probabilmente avremmo (s)venduto Atap al miglior offerente privato, che nel giro di un annetto avrebbe ristrutturato il personale, lasciando a casa lavoratori a favore, anche loro, per ragionarla come Ramella, dei conti del bilancio aziendale.