NO GLOBAL… NO GRAZIE

Non sopporto tutti quei movimenti che hanno nella loro definizione il NO, non mi piacciono quindi i no global, i no tav , i no mose etc…vorrei che questi movimenti nascessero con un PER al posto del NO, così capirei a cosa tendono, PER cosa si impegnano.

Il piacere del NO si sviluppa nell’essere umano intorno ai due anni, chiunque abbia avuto bimbi ne ha subito le conseguenze. Passa, in ogni caso, verso i quattro anni.

Tranne che in alcuni gruppi di umanoidi che essendo nati in ambienti agiati, vivono una perenne sindrome da Peter Pan, dove tutto è dovuto.

Si raccolgono in gruppi, solitamente occupano interi caseggiati che chiamano centri sociali. Alcuni di loro affinano una tecnica di parlata su musica ritmata che chiamano rap.

Fumano poi una strana erba che coltivano anche negli attici di mamme e papa’ orgogliosi di questi figlioli che si avvicinano al mondo contadino e a un consapevole consumo a km 0.

Amano poi l’arte e tendono a soffrire di incontinenza creativa, una forma di dissenteria espressiva che quando prende, prende! Viene quindi sfogata su treni, condomini, monumenti .received_564165783770729

Adesso, vanno per la maggiore i NO border, questi hanno la mania della moda, sono specializzati in guanti all’arma bianca  e a lottare alle frontiere… dalla parte sbagliata. Già, perché forse non se ne sono accorti, ma in Italia frontiere non ne abbiamo più. Un incoraggiamento quindi a questi baldi giovani affinché osino oltre i balzi rossi e vadano a sfondare le frontiere francesi che quelle, si, ci sono.

Per un NO però lotto anch’io, ma di quello se ne parlerà ad ottobre… o novembre…o dicembre …o vedremo.