IL DARDO DEL 9 LUGLIO: È SEMPRE COLPA DI SALVINI

Diciamolo chiaramente: come in tutti i tempi in cui il nuovo soppianta il vecchio, lo stantio, anche con Salvini le poche e puerili critiche sulla persona non riescono ad offuscare i contenuti.

È il caso della Sea Watch, dove comunque la si voglia vedere, il vice premier ha ragione da vendere, perchè la sentenza è forzata. Nessuno su quella nave era in pericolo di vita, nessuno doveva attraccare in Italia per forza, avrebbe potuto tranquillamente farlo a Malta, per esempio, senza mettere a repentaglio nessuna vita.

E quindi non stupiamoci se oggetto Salvini decide di mettere in campo l’esercito, perchè se le vie diplomatiche non funzionano, lui per far valere un sacrosanto principio di sovranitá nazionale, dove devono essere gli italiani a decidere chi far entrare nel proprio paese, a contatto con le proprie vite, allora non restano che le vie a piú forte coinvolgimento.

E anche qui, basta per favore falsi pietismi. Nessuno ha detto che le motovedette affonderanno o silureranno barconi.

Semplicemente non permetteranno a chi non ha il permesso di entrare.
Quindi il punto è quanto il linguaggio innovativo di salvini, che si concretizza con azioni concrete in realtá spiazzi tutti gli avversari, li sbaragli. Non soltanto il promettere, ma l’eseguire. Salvini è un moderno uomo d’azione, che ha saputo dare delle risposte a chi non le trovava piú, a cominciare dai pensionati prima di lui rassegnati a una pensione lontana. E non si dica, come qualcuno oggi prova timidamente a dire, che quota 100 oggi pregiudicherá le pensioni di domani. È quasi impossibile fare delle simulazioni a cosí lungo termine e persino la Cgil resta timida sulle critiche perchè non è sicura e intanto però strappa i benefici alla sua categoria piú rappresentativa del sindacato: pensionati appunto.
C’è poco da fare: dai conti dello Stato a quei delle imprese e delle famiglie, Salvini non ne ha sbagliata una. Con buona pace di chi riesce solo a criticarlo per la Nutella perchè non ha altri mezzi.