Sono ormai molti i giornali che si chiedono la vera e profonda ragione che spinge la popolazione russa ad amare il suo Presidente Vladimir Putin.
E ciò, malgrado addirittura taluni atti e provvedimenti che, semmai, era logico pensare che avrebbero ’abbattuto’ la grande popolarità dell’uomo ‘forte’, amato e stimato dal popolo. Nonostante il comprensibile malcontento dovuto ad alcuni seri problemi economici, come, ad esempio, il prolungamento dell’età pensionabile, la grande maggioranza dei russi considera il Presidente Putin colui che ha “liberato” il Paese dall’orrendo declino vissuto sotto la presidenza di Boris Eltsin (1990-1999).
Ciò che probabilmente l’Occidente ha già quasi completamente dimenticato, ma che è ancora molto vivo nella memoria collettiva nazionale, è la ‘terapia d’urto’ imposta dal Fondo Monetario Internazionale, con la quale – è bene ricordarlo e sottolinearlo – Jeffrey Sachs ridusse del 70% la capacità industriale russa dal 1991 al 1994. Il crollo demografico che ne seguì (ricordo che la popolazione russa scese di un milione di individui all’anno) fu vissuto come un vero e proprio ‘genocidio’.
Putin, al contrario, è visto e considerato come il presidente che, almeno, ha contenuto politicamente il potere degli oligarchi e ha neutralizzato i piani occidentali per ridurre, dallo ‘status’ di superpotenza goduto dal’Unione Sovietica, a quello di paese del terzo modo esportatore di materie prime.
Proprio per questo Putin è decisamente molto amato ed ammirato in Russia.
L’etablishment geopolitico occidentale, che pensava già di avere preso il controllo delle grandi risorse minerarie della Russia, non a caso lo demonizza per questo stesso motivo.
Ed allora, anche se non l’avrei mai detto, “viva la Russia e viva Putin”!
Sandro Delmastro delle Vedove