IL DARDO DEL 8 DICEMBRE: ELEZIONI (INUTILI) PIDDINE

In queste sere che si alternano tra il tiepido e il fresco, il Partito democratico biellese sta mandando in scena nei vari circoli sopravvissuti il teatrino delle primarie per eleggere un segretario regionale. Vi garantisco che ci ho messo un po’ a capire perché tutta questa trafila. Ho dovuto farmelo spiegare per bene. Per carità, io ci avrò messo del mio, non conoscendo quel variegato mondo di centro sinistra, ma nella situazione generale trovo parecchie lacune.

Ci sono tre candidati e la cosa che lo rende più interessante, per i Biellesi, è che con un colpo di coda delle ultime ore disponibili, intuendo uno spazio importante, Paolo Furia, nobile rampollo della sinistra locale, consigliere comunale di Biella, ha deciso di inserirsi nella gara. A Biella vincerà di sicuro, dicono, ma Biella conta poco. Male che vada, come direbbero in formula uno, si sarà qualificato per altro essendo particolarmente ambizioso per il suo futuro. Questi incontri dunque dovrebbero eleggere tre candidati da presentare alle primarie aperte al popolo, ma essendo già tre…

In cosa consiste, quindi, questa competizione democratica e formalmente inutile? Gli iscritti del partito (quei pochi che partecipano) si ritrovano in sedi spesso semi deserte e fredde e ascoltano i candidati (o più facilmente loro delegati impreparati) raccontare il programma. E qui devo nuovamente fermarmi. Tre candidati dello stesso partito che dovrebbero proporre idee di rilancio, dopo il crollo a picco dell’ultimo silenzioso (per loro) anno, parlano a una manciata di iscritti allineati nel pensiero e riescono pure a trovare argomenti diverse e differenze? Il Pd non finisce di stupirmi, lo osservo come un caso sociologico. Fa delle primarie per decidere cose che dovrebbero essere scontate, dopo un anno di Governo Lega-5Stelle decide di trovare anche un nuovo segretario nazionale, a breve, e lo farà, sempre con delle primarie, con fantastico tempismo, nella prossima primavera, quando in realtà il resto del mondo politico compresi Lega e 5 Stelle da tempo stanno preparando la campagna elettorale. Un disastro. Dopo questo parlarsi addosso fra pochi intimi,  domenica 16 dicembre infine (peccato non essere arrivati alla vigilia di Natale) gli iscritti e i cittadini (e fra quei pochi che lo sanno bisogna ancora scalare quelli a cui non fregherà nulla) potranno “occupare” queste di solito semi vuote sedi per esprimere una preferenza ed eleggere il leader regionale. E poi mi chiedono perché la Lega aumenti il consenso e i 5 Stelle abbiano rubato ampie sacche di voto al Pd. Forse i dem dovrebbero analizzare meglio il nostro tempo e capire che certe formule sono ormai superate. E le loro sedi semi vuote parlano da sole.