IL DARDO DEL 30 GIUGNO: CLAUDIO CORRADINO IL SINDACO DI BIELLA

Claudio Corradino è come il gladiatore.

E’ vero, non ne ha il fisico (ancora almeno, chissà che con le diete oggi possa avere successi maggiori) ma certamente la tempra quella sì.

Ha sbaragliato tutti.

Prima l’avversario che nell’immaginario collettivo doveva essere l’uomo da battere, Cavicchioli, che si è battuto da solo governando.

E poi ha avuto la meglio sull’intero sistema che in una specie di goffa autoperpretazione di se stesso ha provato a convergere su Gentile per una strana e buffa logica per la quale il male minore sarebbe stato meglio di Corradino.

E, badate bene, si parla di dare voti e consenso ad una persona che in più di un’intervista in campagna elettorale sembrava straparlare di filosofia Zen e solo 5 anni fa era il sindaco del centro destra appoggiato da Delmastro e dalla Lega.

Quindi capirete quanto brutto potesse essere questo senso di auto conservazione del potere e dei poteri.
E invece Claudio da Cossato li ha sbaragliati tutti. E con una grande campagna elettorale ha convinto i biellesi di poter essere ciò che è stato per Cossato: un sindaco fra la gente.

Non è stata felicissima neppure la sua performance con Salvini, dicono i delatori.

In realtà Corradino sa essere persona di rara simpatia e acume. E lo è stato anche con Salvini.

Alla fine ha vinto alla grande, molto più che di qualche centinaio di voti. Lo ha fatto perché ha sconfitto tutti, più volte.

Oggi ha costituito una squadra di 7, senza esagerare, dimostrando che è possibile lavorare con impegno per il bene della città. Lui è la punta dell’iceberg della giunta che abbiamo presentato in questi giorni. Si è messo subito al lavoro e ha già preso una serie di decisioni.

Biella è entrata nell’era Corradino e, attenzione a chi pensa che sia una meteora, perché il Claudio ha tutte le carte in regole e le intenzioni per restare a Biella nel prossimo decennio.