VISTO DA SINISTRA – ITALIA (SEMI) VIVA AMMICCA ALLA LEGA

La Lega di Salvini oscilla nei sondaggi ed è evidente che stia calando rapidamente dopo che la “bestia” ha smesso di ruggire, non più pagata (enormemente) con i soldi dei contribuenti. Facile sparare a zero ed essere presenti ovunque quando a tirar fuori i milioni non sei tu, più difficile ora che i fondi vanno trovati tra le (poche) risorse a disposizione dei partiti.
Ma non è questa la riflessione di giornata. Che la “bolla” di Salvini dovesse prima o poi scoppiare era fatto fisiologico. Ciò che però non si poteva immaginare, qualche mese fa, quando Renzi tradì i suoi vecchi compagni di strada fondando Italia Viva, in cerca di quegli spazi che nei Dem non avrebbe avuto mai più, era che la stessa Italia Viva nel volgere di un mezzo giro di giostra tradisse il Pd abbracciando il Leader del Papete beach.
Solo qualche indizio? Certamente. Ma anche qualche prova in realtà.
A strizzare l’occhio ai blu salviniani, non tanto a Salvini stesso ma al plenipotenziario Giorgetti, è stato qualche giorno fa Roberto Giachetti. L’uscita dell’ex radicale poteva sembrare un fatto estemporaneo, probabilmente un commento calcolato e finalizzato ad un disegno che Renzi e i suoi seguaci non hanno mai nascosto: far cadere Conte. Dire chiaramente che servirebbe un governo di unità nazionale (che ovviamente non include Conte) ammiccando alla Lega (non solo, certo, ma partendo dalla Lega) aveva per Giachetti, luogotenente suo malgrado di un leader senza futuro, il duplice scopo di destabilizzare la maggioranza e sondare l’ipotesi leghista quasi per gioco. Sarebbe certamente finita lì, come era già stato qualche mese prima, forse i più attenti se lo ricorderanno, quando Italia Viva si era trovata a fare qualche battuta che includeva la parola Lega, salvo subito ritrattare.
Ma questa volta le cose sono andate diversamente, perché dopo poche ore la Commissione che avrebbe potuto dare indicazioni chiare sul mandare a processo Salvini per il caso Open Arms si è espressa per il “non procedere”. Chi ha fatto sbilanciare verso il non processo la votazione, assieme a Lega, Forza Italia e un paio di grillini pentiti? Proprio Italia Viva, adducendo una serie di giustificazioni che nemmeno il più discolo dei monelli dopo essere stato colto con le mani nella marmellata. E va bene, direte voi, sarà stato un ennesimo caso. Può darsi. Ma nel volgere di qualche ora, in Lombardia, Patrizia Baffi, esponente di Italia Viva e di minoranza, con i voti della Lega viene eletta presidente della commissione d’inchiesta sul Covid in Regione. E il cerchio, per il momento, si è chiuso, in attesa di altre prove (generali) che se non proprio spingere Italia Viva verso il Papete, certamente la collocano in una imbarazzante posizione mediana capace di cercare alleanze anche col “male” pur di continuare ad esistere.
Tiro Mancino