IL DARDO DEL 26 MAGGIO:QUEI POCHI SOLDI CHE CI SONO USIAMOLI PER LE STRADE

Mi piacerebbe affrontare la questione delle nostre strade in modo piuttosto neutrale. Facciamo un’analisi oggettiva della situazione attuale, perché è urgente parlarne e perché, in qualche modo, non credo che sia più sufficiente allargare le braccia, tirare in ballo questioni vecchie e sepolte, di un tempo amministrativo in cui “tutto era possibile” mentre oggi invece non ci sono più risorse per nulla, per derubricare il tema a questione irrisolvibile.

 Lo dico davvero senza vena polemica: le risorse sono dimezzate, è vero, a volte ridotte al lumicino, ma ci sono ancora e non possiamo sempre fare la parte di Cenerentola. E se un tempo, per prendere ad esempio la Provincia, i bilanci chiudevano a 40 milioni e oggi a 20, la differenza tra una manutenzione che permetteva alle strade di non crollare e il poco o nulla di oggi, in mezzo ci stanno le scelte politiche. Ovvero come spendere quei 20 milioni che restano. Ma non solo.

Prendendo come dato di partenza quello per cui il cittadino medio pretende, giustamente, delle strade a posto, con la segnaletica evidente, messe in sicurezza, allora magari guardiamoci tutti in faccia e decidiamo coralmente di concentrare la maggior parte dei risicati bilanci su questo tema. Permettetemi la provocazione, ma se togliamo qualche risorsa da altre questioni, che magari ogni sindaco e amministratore ritiene anche interessantissime, e soddisfiamo i moltissimi che oggi, ogni giorno, si lamentano, non credo che faremmo una cosa ardita. Partendo dal presupposto che chi amministra lo fa per l’interesse dei cittadini, l’interrogativo è lecito. Un tempo, poi, non esistevano i social network, ma oggi il polso della situazione è molto più evidente ed immediato. Solo che invece di cercare finanziamenti per ciò che è possibile finanziare in latri ambiti, magari con fondi europei, e destinare alle strade le risorse disponibili, continuo ad ascoltare lamentele e mugugni ma non vedo un reale impegno. Non si cercano più le soluzioni.

Ora è frenata una strada a Sordevolo, dove era più o meno nota la presenza di una roggia, che solitamente va verificata, ma fa lo stesso. Sono cose che succedono, non può essere anche il destino avverso colpa degli amministratori. Però la risposta per il ripristino è invece il tema su cui bisognerebbe lavorare, perché è quella per cui si cercheranno soldi e intanto resta chiusa, e magari si faranno, alla fine, anticipare i lavori dai Comuni, che a quel punto sforeranno i bilanci affinchè un altro ente non lo faccia. Il sistema non funziona più. E allora visto che ora un Governo c’è, e la rappresentanza biellese è nutrita, cerchiamo di fare quello che negli ultimi anni non ho visto: facciamo squadra, ma dandoci le priorità giuste, come le strade appunto. Perché non vorrei mai assistere a situazioni nelle quali magari la Provincia asfalta una provinciale ma poi chiede al Comune di prenderla in carico. Sarebbe davvero un paradosso, oltre che un inutile scarica barile.