Si è concluso il Ramadan.
E a Biella la comunità musulmana ha festeggiato l’avvenimento pregando sul prato del campo sportivo.
Un bell’assembramento di 300 persone, apparentemente distanziate sul prato, che però in qualche modo, prima e dopo la preghiera, sono venute in contatto quasi inevitabile, per entrare o uscire dal rettangolo erboso.
Nessuna donna, nessun bambino: solo uomini. Per le donne evidentemente non può essere occasioni di festa, almeno pubblica.
Questo cosa significa? Che implicazioni ci sono dietro a questa celebrazione?
Intanto che da oggi a Biella, ogni manifestazione con 300 persone è autorizzata, essendoci un precedente. E poi ci sono una serie di implicazioni politiche.
I musulmani, coordinati dal consigliere comunale Mohamed El Saket, hanno invitato il sindaco leghista Claudio Corradino e l’ex sindaco Marco Cavicchioli del Pd. Presente anche il consigliere comunale di Forza Italia Edoardo Maiolatesi.
All’inizio del Ramadan, il segretario Biellese della Lega Michele Mosca, assieme all’onorevole leghista Cristina Patelli si erano detti molto contrari all’esternazione pubblica della comunità musulmana.
In tempi di Covid pregare in piazza non era esattamente ciò che ci si sarebbe aspettato da chiunque, compresa la comunità musulmana.
Implicazioni politiche, si diceva. La Lega di oggi è molto cambiata dalla Lega Nord di un tempo. Fino a poco fa le minoranze arabe non erano certo da celebrare per un sindaco leghista, ma oggi le cose devono essere cambiate, almeno a Biella.
Il leader Salvini continua a proclamare che gli africani sono da tenere lontani dai porti e lascia intendere sovente che basta un velo per essere accostati al terrorismo, ma il sindaco Corradino, molto più liberal evidentemente, la deve pensare diversamente.
E corre in veste ufficiale a salutare l’amico El Saket.
In effetti quest’ultimo dovrebbe essere del Partito democratico, ma su di lui, dal tempo del ballottaggio Corradino-Gentile (un anno fa), che aveva escluso proprio il suo amico Marco Cavicchioli (almeno la presenza dell’ex sindaco è giustificata), circola un certo chiacchiericcio in città.
Parrebbe infatti che per una questione di convenienza personale legata a qualche conteggio proporzionale, se la Lega avesse vinto egli ne avrebbe beneficiato con una presenza certa in Consiglio.
Chi scrive non lo sa e non l’ha verificato con i numeri, riporta solo una voce che circola nel mondo politico biellese che avrebbe voluto El Saket portare acqua in gran segreto al mulino di Corradino, voce che oggi potrebbe trovare un minimo fondamento, guarda caso, con la visita di Corradino alla festa della fine del Ramadan.
Rimane però un dubbio: la Lega ha cambiato approccio nei confronti delle minoranze, oppure Corradino ha agito per proprio conto per non scontentare chi in gran segreto potrebbe averlo aiutato al ballottaggio?
E poi ancora: ora che ha iniziato a frequentare queste riunioni religiose, lo farà anche per le cerimonie della comunità ebraica, ad esempio?
O gli ebrei biellesi sono troppo pochi per essere considerati elettorali utili alla causa?
E poi cosa farà con i valdesi, con gli ortodossi e con i testimoni di Geova?
Tante domande che difficilmente troveranno risposta. Come sempre in città.