Da consigliere comunale ho seguito l’andamento del convegno dei sindaci Anci sul lago di Viverone. Non scopro certo l’acqua calda nel considerare che questi eventi sono sempre realizzati in posti con una qualche attrattiva turistica. Non viene detto in modo evidente, ma la ragione è che i sindaci, per muoversi da Matera e venire fino in Piemonte, devono poter avere anche un minimo di respiro turistico a giustificare la giornata. Infatti come contenuti, a parte i titoloni sui giornali, c’è veramente poco: le solite cose. Ci si sconforta tutti insieme che i bilanci vanno male, che bisogna ricevere di più e poter spendere altrettanto. Che le cose così non possono più andare avanti, etc. etc.
Lamentele insomma. E poi un po’ di turismo col battello sul lago e dopo tutti a casa. Chiusa la pentola di fagioli, dal giorno dopo non cambierà assolutamente nulla se non l’aver fatto qualche foto in più con la fascia e rilasciato qualche dichiarazione ai giornali.
Qualcuno mi ha chiesto anche perché a Viverone e non, ad esempio, a Campiglia. E la risposta è molto semplice, e sta in parte nella considerazione qui sopra, ossia nel dare uno sviluppo turistico al convegno. IN buona altra parte è che, a ben pensarci, continuiamo a parlare di turismo e di sviluppo turistico e poi tolta la città di Biella e Viverone, è difficile trovare altro paese dove ci siano gli alberghi e una ricettività sufficiente ad accogliere una massa di turisti compatta. Diversamente, immaginate che curioso sarebbe stato invitare 300 sindaci e “spalmarli” a dormire in 10 diversi paesi confinanti all’interno di chissà quanti diversi b&b… La realtà è che dobbiamo accettarci per quello che siamo e magari ogni tanto dircelo anche durante le periodiche analisi sui flussi di visita nel nostro territorio.