IL DARDO DEL 16 NOVEMBRE: GIUSEPPE CONTE UN PRIMO MINISTRO DA NON SOTTOVALUTARE

Sto sinceramente valutando ‘ex-novo’ la figura del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Introdottosi nel mondo della politica sostanzialmente sei mesi or sono, ha acquistato e sta tuttora acquistando prestigio e soprattutto una inattesa dimensione internazionale.

Siamo ormai abituati a vederlo comprendere e parlare in quasi tutte le lingue ed apprezziamo il suo garbo e la sua notevole capacità di immedesimarsi nel merito delle difficili questioni che si pongono alla sua attenzione.
Tutti eravamo, forse, all’inizio convinti che il Presidente Conte non potesse che fare figure, se non ‘meschine, almeno ‘barbine’, come si suol dire, ed ora invece troviamo e viviamo, forse un po’ tutti, momenti caratterizzati da orgoglio e da una dimensione che certamente non ci attendevamo! Indubbiamente ha ‘condizionato’ la cosiddetta ‘semina di zizzania’ che principalmente la sinistra (comunista e non), ma anche, sia pure limitatamente, la destra, hanno operato cercando di ‘logorare’ il prestigio politico di tutta la ‘composita’ maggioranza e soprattutto del suo Presidente.

Ed in particolare il timore di tutti noi risiedeva nella considerazione della difficoltà di far ‘coincidere’ due posizioni certamente diverse l’una dall’altra, ed affidate alla cortesia ed alla finezza del nostro ‘numero uno’ che sa sedersi fra personaggi illustri e persino ‘pericolosi’, come è accaduto durante i giorni in cui ha offerto ospitalità politica agli uomini che rappresentavano il difficile Stato della Libia. Un giornale quotidiano ha narrato una breve ma ottima sintesi per esprimere compiutamente questo ‘nuovo pensiero’ comune, affermando che Conte si dimostra un ottimo mediatore, interprete di questa nuova esigenza: bella presenza, parla in modo comprensibile e pacato e dice quello che può dire.
E’ forse una figura del ‘nuovo’ che avanza e che sta trasformando, in parte, anche la politica, richiamando il nuovo principio costituzionale che ‘schianta’ la inutile e goffa “duplicità” di funzioni (Camera e Senato) per rendere invece più snello e rapido il lavoro dello Stato. Forza, allora, Presidente Conte! Vogliamo provare a credere in Lei, offrendole tutta la nostra fiducia e sentendoci perfettamente rappresentati quando La vediamo muoversi con ascendente, fascino ed autorevolezza. Era questo, in buona sostanza, che tutti noi volevamo! Ora tocca a Lei non deluderci!

Sandro Delmastro delle Vedove