IL DARDO DEL 10 NOVEMBRE: MONTORO COME AIAZZONE

Francesco Montoro ha organizzato nei giorni scorsi una conferenza stampa che ha suscitato, quanto meno, diciamo così, un certo fermento in città.

L’antefatto virtuoso, che nessuno sembra considerare, è che l’imprenditore ha deciso di dare dei soldi alla Biellese calcio. Senza un ritorno specifico.

Durante la conferenza stampa incriminata il Montoro ha spiegato che sta sponsorizzando la Montegranaro basket come società perché ha degli interessi commerciali nella Marche. Una politica più che legittima, praticata dallo stesso Angelico negli anni d’oro del basket biellese quando egli associava la sponsorizzazione allo sviluppo italiano del proprio brand. Ma se il medesimo esempio lo applica Montoro, spiegandolo magari in modo un po’ “colorito” i fatti, la cosa viene criticata.

Montoro è stato piuttosto incauto, un po’ grezzo, ha fatto quelle che immagino siano state delle battute riferite ai sindaci della sua terra di origine e Biella, parrebbe. Con un termine moderno si direbbe, mi raccontano, che ci sia andato giù un po’ pesante.

Ma davvero si può credere che l’imprenditore che apre e gestisce case di riposo si auguri il male di qualcuno? Davvero pensiamo che Montoro sia un sicario o un delinquente?

Personalmente voglio vederci il buono, nella conferenza stampa che ha organizzato. Verserà dei soldi alla squadra di calcio della città senza chiedere nulla, lo farà pure con soldi personali, nemmeno con il marchio Eurotrend. Al basket ha fatto vincere l’unico trofeo della sua bacheca, investendo centinaia di migliaia di euro.

Ma non è mai piaciuto lo stesso.

Perché è un personaggio eccentrico, perché ogni tanto eccede, come quando atterrò in elicottero allo stadio in campagna elettorale, qualche anno fa. Ma nessuna di queste ragioni, a mio parere, che non voglio certo fare il suo avvocato d’ufficio, perché io stesso ho avuto modo di testare il suo carattere nei miei confronti per giudizi, o pregiudizi, che ancora oggi mi sfuggono, nessuna di queste ragioni giustifica atteggiamenti di sufficienza che, sempre, gli sono stati riservati dal Biellese.

Con un camion rimorchio di differenze del caso, ma con qualche similitudine che evidenzia quanto possano essere autoreferenziali i biellesi, mi ricorda un po’ l’atteggiamento riservato, 40 anni fa, ad un altro concittadino scomodo perché non “nobile biellese” di nascita, ma soltanto un falegname col senso degli affari…

Foto dal web by News Biella