IL DARDO DEL 1 FEBBRAIO: PRESENTATA LA NUOVA RIFORMA DELLO SPORT

Presentata la nuova riforma dello sport nelle scuole con l’introduzione di “Sport e Salute”. Patelli: “Un’innovazione senza precedenti”

Presentata a Roma dal ministro Marco Bussetti e dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti la riforma dello sport: un impegno che si concretizza e che è più di un semplice cambiamento, di una riorganizzazione, ma rappresenta una svolta culturale storica. “Una rivoluzione – hanno spiegato entrambi – di cui la nostra comunità aveva bisogno. Ridiamo dignità allo sport all’interno del sistema educativo”.

La riforma prevede la società di servizi ora ridenominata “Sport e salute SPA” che vedrà all’interno della sua governance anche un componente del MIUR.

Il CdA è composto da 3 componenti e viene nominato dal Governo: Autorità di Governo competente in materia di sport, MIUR e Ministero della Salute. Per garantire una governance ancor più snella, il Presidente ricopre anche il ruolo di Amministratore delegato.

“Si tratta di un’innovazione fondamentale per il mondo dello sport – spiega Cristina Patelli, parlamentare della Lega all’interno della Commissione scienza cultura e istruzione-: attraverso questa struttura viene riconosciuto il suo ruolo di fattore produttivo di benessere della persona e di crescita economica del Paese.

Aumentiamo l’attenzione verso la pratica sportiva di base. Fondamentale è il raccordo con il mondo delle Federazioni Sportive, della Scuola e della Salute. Ciascuno è chiamato a fare la propria parte, in base al ruolo che ricopre. Sono certo che lavoreremo insieme per rendere complementare il lavoro delle attività sportive scolastiche e del mondo dello sport federale”.

Lo sport è sinonimo di salute: il movimento fisico da un lato è imprescindibile per combattere obesità, mentre dall’altro è utile per affrontare l’iperattività dei ragazzi dovuta anche all’eccessiva sedentarietà. Occorre investire in prevenzione sanitaria attraverso il sostegno all’attività sportiva e progettualità territoriali, anche con visite mediche sportive gratuite nella scuola primaria. L’attività sportiva e motoria è sicuramente una nuova modalità operativa, forse l’unica a basso costo, per fare una corretta prevenzione e per contrastare alcune malattie croniche soprattutto di natura cardiovascolari. Sport e Salute si occuperà di promuovere, attraverso lo sport e l’attività fisica, stili di vita sani tra tutte le fasce della popolazione al fine di migliorare le condizioni di salute e benessere degli individui, con particolare riferimento al contrasto alle malattie croniche e alle patologie connesse alla solitudine all’isolamento sociale.

Questo nuovo assetto consentirà di contrastare il tasso di abbandono precoce dell’attività sportiva che dai 14 ai 20 anni si attesta attorno al 40%, anche se purtroppo negli ultimi anni si osserva come il trend negativo inizi già dagli 11 anni.

“Sport e salute” sarà un punto di raccordo, più rapido e flessibile, tra tutte le attività sportive scolastiche. Una sorta di regia, che consentirà di agire in maniera strategica, avendo una visione di insieme. L’attività motoria di base sarà al centro delle prospettive di crescita dei ragazzi.

Tra le politiche prioritarie di cui Sport e Salute si occuperà ci sono: infrastrutture, impianti e spazi pubblici per fornire un accesso equo ai luoghi per lo sport e l’attività fisica; l’accesso a opportunità, programmi e servizi per incoraggiare persone di tutte le età all’attività fisica regolare; la medicina sportiva come strumento per screening di massa in chiave preventiva.

Fra le novità, più sport a scuola, a partire dalla primaria, con l’inserimento di figure professionali dedicate alla motoria.

Ma il rilancio dello sport passa anche dalle infrastrutture. Conclude Patelli: “Il Governo ha pubblicato un bando da 50 milioni di euro per la costruzione di nuove palestre e strutture scolastiche sportive e per la messa in sicurezza e il miglioramento di quelle esistenti. In questo modo gli studenti potranno usufruire di questi spazi in orario scolastico.

Ma l’idea è di farne anche dei centri sportivi da “vivere” 12 mesi su 12, anche per attività extracurriculari. Sviluppare le attività sportive scolastiche significa investire in una misura di giustizia sociale. Lo sport è un importante strumento di inclusione sociale: abbatte le barriere, le differenze. È necessario garantire che possano praticarlo anche giovani con disabilità o provenienti da contesti economici svantaggiati. Tutti possiamo ben comprendere quanto questo sia determinante per creare una società rispettosa dei diritti di tutti, accogliente, solidale. In cui ciascuno sa di poter contribuire a suo modo e in base alle proprie specificità al benessere di tutti, così come avviene in una squadra”.

On. Cristina PATELLI