E’ partita la caccia ai cacciatori…

È partita la caccia ai cacciatori e, come ogni anno, nel giorno dell’apertura ecco che, puntuali come gli esattori dell’ex Equitalia, si fiondano sul territorio quegli individui che dobbiamo chiamare guardie venatorie volontarie e che, solitamente, sono rappresentanti di associazioni ambientaliste anticaccia.
La cosa meno simpatica è che questi signori, armati di divisa e di verbale, si permettono in modo più o meno prepotente di insinuarsi all’interno delle braccate al cinghiale e, con la scusa di voler controllare i documenti dei singoli cacciatori, bloccano di fatto l’azione di caccia.

guardie ecologiche in azione (foto di repertorio)

E’ un fatto gravissimo ciò che è accaduto nella giornata di ieri in quel di Bioglio: parliamo di un territorio falcidiato dai cinghiali, decine sono le richieste di intervento da parte dei cittadini che chiedono a gran voce che la Provincia di Biella ci autorizzi a eseguire “girate” di contenimento che, come tutti ben sappiamo, sono molto meno risolutive rispetto alla braccata che è consentito fare solamente durante il periodo di caccia.
La differenza è semplice: le “girate” vengono fatte con al massimo 12 cacciatori e 3 cani, le braccate con un numero di cani illimitato e la squadra deve avere almeno 25 cacciatori. Ecco perchè con la braccata si hanno risultati migliori.
Tornando all’episodio di ieri 2 figuri, che si sono spacciati per Guardie della Provincia di Biella, hanno interrotto una battuta dove si stavano per catturare una ventina di cinghiali e, fregandosene delle richieste dei cacciatori di posticipare il controllo hanno, penna alla mano, iniziato ad elevare verbali per futili motivi.
Loro sicuramente potranno essere orgogliosi in quanto statisticamente hanno fatto, si fregeranno di aver elevato delle contravvenzioni ma non capiranno mai il danno che hanno provocato alla società, in quanto questi branchi di cinghiali, che potevano essere catturati, ora sono liberi e possono continuare a far danni all’agricoltura e a causare incidenti stradali che, come ricordiamo, a volte sono stati anche mortali.
Mi auguro che ciò non avvenga però, nel malcapitato caso che dovesse accadere un grave incidente causato dal suide, davvero mi chiedo come questi figuri si sentiranno, pensando che solo il loro disgraziato intervento ha scampato la vita a quegli animali.
Nessuno vuole deroghe o favoritismi, i cacciatori sono persone per bene e sono ben felici di esser verificati e controllati dalle forze dell’ordine, ma è ora di finirla con questo modo strafottente di voler imporre il blocco dell’attività venatoria con la scusa del controllo, i documenti possono essere esibiti anche a fine braccata

.Pertanto faccio una richiesta pubblica e ufficiale all’Ente Provincia di Biella, organo deputato a coordinare questi volontari a caccia di cacciatori, chiedo ufficialmente che questi figuri abbiano almeno il rispetto e il coraggio di presentarsi ai cacciatori con correttezza indicando chi sono e non spacciandosi per guardie della Provincia di Biella, dal momento che non lo sono. E mi chiedo come mai nei restanti 270 giorni dell’anno in cui la caccia è chiusa questi signori non si avvistano mai a fare azioni di vigilanza o azioni per l’ambiente, non li abbiamo mai visti fare del contenimento ai cinghiali quando questi diventano un problema della società civile. Come mai, proprio ora, tornano allo scoperto? La risposta è semplice: il loro obiettivo non è fare vigilanza, è solo quello di elevare contravvenzioni durante la caccia ai cacciatori. Ricordiamolo, però, che i cacciatori, gratuitamente, durante tutto l’anno fanno un servizio sociale atto al contenimento e depopolamento della specie cinghiale.
Non siamo dei santi ma esigiamo rispetto e, soprattutto, non vogliamo passare per delinquenti, viviamo la nostra passione con la massima correttezza ma esigiamo anche correttezza nei nostri confronti.
Concludo questo legittimo sfogo ribadendo che da sempre siamo sensibili alle necessità della Provincia di Biella e dell’ATCBI1 per azioni di contenimento ma, se dovessero perdurare queste azioni di disturbo senza nessuna presa di posizione da parte dell’Ente, a malincuore informo che saremo costretti a incrociare le braccia e ad appendere la doppietta al chiodo e magari, nel frattempo, ci toccherà assistere, in sostituzione del nostro intervento, all’uso del sale sulla coda dei cinghiali da parte di questi signori, con l’illusione di fermarli. Forse così, almeno loro, saranno felici di aver adottato un sistema green e poco invasivo, benché inutile. I cittadini, vittime della continua furia dei cinghiali, invece, non credo proprio che apprezzeranno.

Guido DELLAROVERE

Presidente ATC-CABI1

Presidente F.I.D.C REGIONE PIEMONTE