E anche quest’anno come ogni anno il solito sparuto gruppetto di anticaccia in prossimità dell’apertura della stagione venatoria escono dalle loro tane con i soliti proclami che vogliono far passare la caccia come un attività delinquenziale.
Per fortuna in Italia esiste una norma ben chiara che detta diritti e doveri per esercitare la caccia, e va da se che le risposte ricevute dai Sindaci la dicono lunga sull’inesistenza delle richieste pervenute dai signori anticaccia.
Sicuramente durante una battuta di caccia, i cacciatori sono pronti allo sparo ci mancherebbe ma che questo avvenga a distanze inferiori dalle case come previsto dalla legge è tutto da dimostrare e sicuramente le affermazioni fatte da chi odia la caccia hanno un valore minimo se non nullo.
E’ già curioso leggere che si parla di battute di caccia al mese di luglio quando questa è chiusa come prevede il calendario venatorio, ma forse lor signori non conoscendo la norma confondono la caccia programmata con le azioni di contenimento, azioni che vengono richieste proprio dai locali e dagli stessi Sindaci per contrastare le popolazioni di cinghiali, che gratuitamente i cacciatori svolgono regolarmente autorizzati dal servizio caccia e pesca della Provincia di Biella e dall’ATCBI1.
Non voglio entrare sul lato romanzesco della lettera dove 51 esperti di morfologia territoriale, di eco sistema e di viabilità hanno esternato la loro competenza con dichiarazioni che davvero rasentano il ridicolo, in quanto se fosse vero quanto dicono si dovrebbe chiudere la caccia per le motivazioni da loro addotte praticamente su tutto il territorio nazionale.
Rinnovo il plauso ai Sindaci che hanno ribadito quanto ormai è consolidato, ossia che il singolo Primo cittadino non può se non in gravissimi casi chiudere la caccia (e le motivazioni addotte dai 51 intrepidi anticaccia non lo sono), voglio ricordare al riguardo ciò che fece lo scorso anno il Sindaco di Graglia che con propria ordinanza chiuse l’attività venatoria in una porzione del suo territorio per poi trovarsi il provvedimento annullato dal TAR Piemonte, il quale ha ribadito il sacrosanto diritto dei cacciatori ad esercitare la propria passione.
In ultimo invito i lor signori a leggersi bene la legge nazionale 157/92 e la legge regionale 5/2018 dove se vorranno troveranno come poter delimitare i propri fondi in modo che i cacciatori non possano accedere, però si ricordino che poi non vengano a piangere e pregare gli stessi perche hanno i fondi invasi da porcastri e cinghiali.
Tutto il territorio biellese è attraversato da strade e da sentieri e onestamente non credo che il quadrilatero dei comuni da loro indicato sia un gioiello naturalistico e particolarmente di pregio rispetto il restante biellese, pertanto tutte quelle scusette per chiedere la chiusura della caccia sono del tutto superflue e non credibili.
L’attività venatoria mai come negli ultimi anni è corretta e soprattutto regolata sotto l’egida della Regione Piemonte, della provincia di Biella e dell’ATC-BI1 pertanto quando si fanno dichiarazioni sarebbe interessante che queste corrispondano al vero.
Se poi lor signori pensano che ci siano delle scorrettezze invece di mandare lettere ai giornali chiamino le forze dell’ordine, uniche figure serie e competenti che possono elevare eventuali contravvenzioni se l’attività venatoria non è esercitata a norma di legge.
Vadano pure avanti i cittadini con la raccolta delle firme, il mondo venatorio ormai è abituato a questo tipo di proteste, ben 4 iniziative referendarie per l’abolizione della caccia non sono arrivate ad avere sufficienti firme per indire il referendum, e sicuramente non saranno qualche decina di anti caccia locali che fermeranno un sacrosanto diritto sancito dalla legge italiana.
Chiudo con una considerazione, ma se un giorno un selvatico attraversando la strada procurerà un incidente con relativi danni materiali al mezzo sarete ancora sempre convinti che la caccia e il contenimento alla specie cinghiale siano da vietare? o come ogni volta capita andrete a piangere dal Sindaco perche faccia intervenire i cattivi cacciatori per diminuire la popolazione di cinghiali? ai posteri l’ardua sentenza nel frattempo in bocca al lupo a tutti gli amici cacciatori per un apertura ricca di soddisfazioni alla faccia delle 51 firme.
Guido DELLAROVERE
Presidente ATC-CA Biella1
Presidente F.I.D.C. Regione Piemonte