IL DARDO DEL 30 GIUGNO: CHIAMIAMOLO CON IL SUO NOME… ASCENSOLARE?

Ultimi controlli, poi ancora qualche controllo, poi le ultime verifiche e quindi, alla fine, la bocciatura dei commissari addetti ai controlli: l’inaugurazione della nuova funicolare sta facendo venire il latte alle ginocchia anche ai più pazienti e può ancora attendere. Ma dov’è il problema?

C’è stato un tempo in cui pensavo che il cavo dovesse rimanere così come una parte della storia ce lo ha tramandato, Manutenzioni più costose e frequenti, costi un po’ più alti. Va bene, perché non si può immaginare che ogni cosa debba essere riconducibile al denaro. Poi ho cambiato idea: in fondo se Atap non licenzia il personale che veniva lì impiegato (perché poi questo è il vero problema) allora forse tanto vale convertire l’impianto in ascensore. Però c’è un però: non chiamatelo funicolare. Perché a questo punto mi puzza tanto di fregatura. Stesse cabine (molto simili), look uguale, però con un meccanismo diverso. Ma allora diciamolo, chiamiamola naturalmente per quello che è, fra l’altro evitando in questo modo anche alcune pesanti critiche.

Quale che sia stata la scelta, ciascuno ne farà conto in più o in meno con i rispettivi consensi elettorali. Ciò che però trovo davvero un po’ sfinente, ora, è questo continuo trovare scuse per non inaugurarla. E alle scuse sono arrivati anche i problemi. Che forse in Regione stiano facendo storie per le rendicontazioni e quindi, a scanso di rischi, si continui a tenere l’impianto chiuso? Sembra che da quando il progetto sia apparentemente (e miracolosamente, magari per intercessione di qualche consigliere prodigo verso il proprio territorio), entrato nel rimborso dei finanziamenti europei, ancorché tardivi, questo impianto non sia mai inaugurabile. E i Biellesi aspettano così l’ennesima opera annunciata in pompa magna, cambiata, e ancora non visibile. Peraltro, e qui un po’ provo una naturale compassione per la Giunta, poco distante c’è un parcheggio altrettanto reclamizzato come la soluzione dei problemi dei Biellesi in centro che continua a restare semivuoto, malgrado pubblicità e cartelli, facciamoci un pensiero.

Ma torniamo all’ennesima bocciatura della funicolare. Sarà mai possibile affidarsi a dirigenti comunali che sfiorano i 100mila euro di compenso annuo e a tecnici altrettanto ben pagati senza aver fatto tutte le prove possibili e immaginabili almeno quattro volte? Sarà mai possibile che quella che dovrebbe essere la verifica formale di prove già fatte diverse volte dai propri tecnici non superi i requisiti di sicurezza? Io trovo che siano queste le sciatterie di un’amministrazione che ha prodotto, di realmente visibile, solo questa funicolare in cinque anni, e che triboli persino ad inaugurarla.

Speriamo malgrado tutto, di vedere presto ripartire il meccanismo, perché intanto gli agricoltori hanno faticato a portar gente alla propria manifestazione in piazza Cisterna, e l’estate incombe. Speriamo di vederla presto funzionare di nuovo, perché visti i ritardi di tutti questi controlli, quasi mi viene da pensare che sia un mezzo fortemente insicuro e che valga maggiormente la pena salire e scendere a piedi.