IL DARDO DEL 28 GIUGNO: TUTTI A PONTIDA

Domenica la Lega festeggia a Pontida. Domenica Pontida verrà benevolmente invasa da leghisti di tutta Italia. Pontida c’è sempre stata, da quando esiste la Lega, dai tempi della benedizione dell’acqua di fonte e del mito di Albertino da Giussano. La LEGA da sempre è Pontida, con le sue bandiere (verdi) issate, le dichiarazioni di autonomia e libertà, e con tutto un corollario di simboli e rituali che rientrano nella tradizione di un’ideale: una serie di coreografie e rappresentazioni di un partito che si è sempre distinto fin dagli albori come movimento di rottura che, quando nacque, si chiamava Lega Nord.
All’inizio del decennio che ha condotto al nuovo millennio il giovane Umberto Bossi era pronto a lanciare un nuovo modo di fare politica, in quegli anni ’80 caratterizzati delle larghe intese e dalla forte corruzione. E si apprestava a cancellare, come un bulldozer, il vecchio sistema partitico tradizionale, accompagnando il Paese verso il bipolarismo che solo recentemente, dopo 25 anni, è stato finalmente superato.
Da quel primo raduno del 1990 sono passati tanto tempo e almeno un paio di generazioni di militanti. L’Italia e il mondo sono cambiati. Oggi la Lega, con la sua attuale classe dirigente, si presenta con un nuovo nome, un nuovo colore, il blu, e diventa per l’Italia intera il simbolo della rottura col vecchio modo di fare politica, diventa la “rivoluzione del buon senso”, assumendo una fortissima connotazione nazionale e abbracciando un consenso globale in tutta la Penisola.
Io, che non sono  un militante della Lega ma un semplice simpatizzante, leggo nella Nuova Pontida di domenica un evento diverso rispetto a quello degli albori. Non tanto perché i tempi sono cambiati, ma perché oggi riesce a coinvolgere tutto il Paese, isole comprese.
Sarò curioso, e anche un po’ orgoglioso, nel vedere, da un lato, che esiste ancora quel popolo leghista ancorato alle tradizioni dei primordi, e dall’altro i nuovi leghisti di Salvini Premier, i nuovi leaders del partito che, nella più totale liquidità del voto e toccando tasti nuovi e attuali hanno saputo ottenere il consenso meritato.
Salvini, capitano, condottiero e “sceriffo” dal talento cristallino, ci ha visto lungo, superando quella Lega 1.0 ormai vetusta e l’ha portata nel XXI secolo più forte che mai.
Il grande successo ottenuto oggi dalla Lega è anche figlio di un linguaggio nuovo, diverso, pratico, semplice, che arriva a tutti. È figlio del nuovo modo di fare comunicazione mediatica. Ed è soprattutto frutto della costante presenza fra la gente comune, ritornata ad essere fonte irrinunciabile per la comprensione delle reali esigenze del Paese.
È merito anche della scelta della nuova classe dirigente, giovane e preparata: cito, perché ho il piacere di conoscerlo personalmente, il piemontese Riccardo Molinari, recentemente nominato capogruppo della Camera.
Il consenso della Lega passa attraverso il continuo e costante dialogo con la gente, con gli italiani tutti. Quel rapporto continuo intercetta e fa sue le necessità e i bisogni: gli altri partiti hanno perso da anni il contatto con la realtà del cittadino.
La lega di Salvini può contare su punti chiari e determinanti, è moderna e vicina ai bisogni dell’Italia. Strizza l’occhio al passato con un pizzico di nostalgia, ricordando le prime edizioni della festa di Pontida. Ma guarda avanti senza rimpianti.
In ogni territorio ormai, da nord a sud, ci sono migliaia di appassionati che non vedono l’ora di “esserci” domenica a Pontida, con gli striscioni, tanto entusiasmo e speranza nel futuro. Sono ansiosi di ritrovare quella sensazione un po’ amarcord, che si avverte nell’aria e che fa da filo conduttore e da legame tra generazioni. Sono ansiosi e pronti ad affrontare le nuove sfide che ci attendono con la Lega finalmente al Governo.
La Lega è riuscita ad andare oltre le coreografie, imponendo politiche a tutela dell’Italia e degli Italiani, contro gli eccessi di europeismo dannosi, contro l’immigrazione selvaggia, nuovo schiavismo e “business per pochi” sulle spalle degli italiani e di chi realmente scappa dalla guerra.
Per tutto questo, domenica sarà importante fare un brindisi coi vecchi amici e con quelli nuovi, che arriveranno da tutta Italia. Portando nel cuore la tradizione e nello spirito la grinta, la voglia e la consapevolezza che cresceranno ancora.
Caro popolo della Lega, Buona Pontida a tutti voi.