Vede Pietrobon, l’ossessionato è lei, non io. La mia elezione è andata come è andata, dopodichè, da tre anni, sono seguiti i fatti, che peraltro ignora o finge di ignorare. Lei infatti è rimasto a quell’elezione che, sí, per l’ennesima volta glielo dico se le fa piacere, ha eletto me come outsider, e le svelo anche un segreto: in Italia non sono stata l’unica alla prima esperienza parlamentare.
Va da sè che non le staró ad elencare la “lista” dei miei impegni: gli atti a Roma sono pubblici e i suoi colleghi di altre testate quando ve ne è stata occasione in questi anni hanno ampiamente riportato il mio impegno sul territorio. E li ringrazio, perchè non si sono fermati come lei alla “patelli qualunque”.
Rimango tuttavia dell’idea che sia piuttosto confuso su quella che quotidianamente sia l’attivitá di un Parlamentare a Roma, probabilmente non essendo lei mai andato oltre, nella sua carriera politica, al consiglio comunale, posso intuire che le sfuggano i ruoli e il lavoro di un parlamentare. E cosí richiama le elezioni a Ronco che, ho perso, ha ragione, capita, ma non sonoramente come scrive. E basterebbe ascoltare i ronchesi o valutare le spaccature in Consiglio comunale e in Giunta oggi per immaginarsi come stia continuando a lavorare per il bene del paese anche in minoranza. Quando lei si è rifugiato con astio nella pubblicistica dopo essere stato sconfitto e umiliato dai suoi stessi “compagni” nella politica, non mi sembra che sia rimasto a far valere le sue idee invece. E ha pure un bel coraggio di parlare dei miei risultati, visto che nel 2004, quando si è candidato al Comune di Biella sostenendo il sindaco Tony Filoni ha preso 51 voti del 1246 totali della lista Filoni. E ancora peggio, molto peggio, ha fatto come candidato sindaco nel 2009 di ben due liste, che assieme hanno totalizzato 868 voti dimezzando di fatto il consenso di 5 anni prima . A Biella, non a Ronco. Nel 2019, poi, si è dedicato al sostegno esterno sperando in qualche incarico, come avvenuto nel 2014 a tutti i suoi compagni tranne che lei. del resto già all’epoca da Zola a Belletti, tutti ebbero un incarico o un assessorato tranne lei. E quindi ha preferito fare il pubblicista/commentatore e in più col coraggio di attaccare sul tema delle preferenze e del consenso gli attuali eletti biellesi (me in particolare). Mi sembra che questo segni una grande differenza fra noi due, poiché non sono certo io quella che è fuggita dalla politica per riciclarsi nella scrittura.. La finirei qui, Pietrobon. Capisco che per lei chiedere scusa sia un problema e quindi la lascio ai suoi preconcetti augurandomi, almeno, che non prosegua su questa strada e su questo livello piuttosto basso.
On. Cristina PATELLI
referente Scuola per la Lega Salvini Premier Piemonte