La mia intervista di oggi 9 giugno 2021 rilasciata a il bisettimanale “La Nuova provincia di Biella”

Onorevole Patelli, se l’aspettava la nomina a responsabile per la Lega, in Piemonte, della scuola e della cultura?

“Solo in parte”.

Perché?

“Non me lo aspettavo, ma credo anche rappresenti un premio per il mio impegno politico. E se posso aggiungere…”

Dica…

“Non ho mai sgomitato per avere una poltrona. Lavoro per il Paese e il partito, ma non cerco né visibilità né incarichi. Sono ovviamente felice di questa nomina, che rappresenta un’opportunità e una sfida. Ce la metterò tutta, come sempre. E alla fine saranno gli elettori a giudicare il mio operato”.

A proposito. Un deputato è al servizio del Paese o del territorio in cui è stato eletto?

“E’ sorprendente doverlo ricordare: un deputato è al servizio del Paese. Poi è ovvio che, essendo espressione di un territorio, un parlamentare, ne deve difendere le istanze e contribuire a risolvere i problemi. Ma non rimpiangerei la Prima Repubblica e le cattedrali nel deserto, costruite per interessi elettorali di qualche big”.

Torniamo al suo incarico. Priorità e obiettivi?

“La drammatica emergenza sanitaria deve rappresentare una sfida, per risolvere problemi atavici della scuola italiana. Uno su tutti il precariato dei docenti, che condiziona anche la qualità del futuro dei ragazzi. La Lega quindi si batte per regolarizzare i precari, docenti con anni e anni di onorato servizio. Purtroppo in 5 Stelle si oppongono”.

L’ex ministro Azzolina non le piace proprio.

“Nulla di personale. La questione è politica. Insegnante, sindacalista eppure ha massacrato proprio i ex suoi colleghi. Dubito che prenderà molti voti, nel mondo della scuola, dopo quello che ha fatto”.

Sarà… Ma ha lavorato durante l’emergenza sanitaria.

“Appunto per questo doveva pensare a procedure snelle e non a concorsi complessi e costosi. Non parliamo poi dei banchi a rotelle…”.

Parliamo di lei. Proposte?

“Sblocco delle assegnazioni provvisorie, delle utilizzazioni e della stipula di contratti a tempo determinato del personale di ruolo, sblocco del vincolo di tre anni per i neo trasferiti e cancellazione del divieto di partecipazione al concorso ordinario se bocciati. Battaglie sulle quali il collega Pittoni, al Senato, si sta facendo in quattro. Ma siamo soli contro tutti”.

Anche il ministro Bianchi dietro la lavagna?

“No. Sta facendo qualcosa. Ma non basta. Serve più coraggio”.

Scuola e Biellese.

“Un tempo nelle scuole cittadine chi otteneva il diploma con un buon punteggio, entrava subito dopo in banca o in fabbrica. Quel mondo non esiste più, purtroppo. Ma le nostre scuole superiori sono rimaste delle eccellenze. Penso quindi si debba insistere sul collegamento tra scuola e lavoro, attraverso l’informatica, i laboratori tecnici e la robotica. Senza per questo dimenticare il patrimonio culturale delle materie umanistiche. Non a caso è stato proprio Matteo Salvini a battersi per l’introduzione dell’educazione civica, materia trasversale che unisce saperi interdisciplinari e formazione del cittadino di domani”.