ORSI IN TRENTINO: LA SOLUZIONE SI CHIAMA CACCIA DI SELEZIONE

Ed eccoci qua a sentenziare le nostre immense competenze in “orsologia applicata”, in questi giorni tutti abbiamo scritto e ribadito il nostro pensiero in merito al prossimo futuro di un’orsa del Trentino, salita agli onori della cronaca in quanto ha ucciso il sig. Andrea PAPI.

Già di per se trovo scandaloso che la maggior parte degli articoli comparsi parlano con dovizia di particolari del plantigrado e minimizzano la gravità della morte di un uomo, colpevole per la maggior parte degli orsologi dei giorni nostri di aver osato di inoltrarsi a fare una corsetta nel bosco.

In tanti forse troppi a giustificare l’assassinio con la frase da libro cuore “ha difeso i cuccioli” piuttosto che “ha fatto solo l’orsa ovvero ciò che madre natura gli ha trasmesso”

Tutti a strapparsi le vesti in quanto il bosco è degli animali e l’uomo non dovrebbe entrarci, millantando e asserendo affermazioni del tipo “è casa sua c’è sempre stato” piuttosto che “l’uomo non deve entrare nel territorio dell’orso in quanto da sempre suo” e noi poveri umani colpevoli di aver oltrepassato il confine boschivo diventiamo carnefici e invasori dei territori del povero plantigrado che la leggenda racconta  in via d’estinzione.

Premesso che non è in via d’estinzione anzi, i numeri lo dimostrano ampiamente, in un area ristretta ci sono oltre 100 esemplari di orsi oltre a i cuccioli che nei censimenti non vengono conteggiati.

Dopo aver spianato quattro milioni di euro per il progetto fallimentare scappato di mano LIFE URSUS ora abbiamo il problema di cercare un sistema per contenere la specie. e qui la fantasia galoppa, parchi faunistici, primi cittadini che lo anelerebbero  nel giardino del municipio (affermazione acchiappa voti), ambientalisti che vorrebbero che detti animali venissero rimandati al mittente, ossia riportati in Slovenia, paese che ci vendette a suon di euro i primi orsi  re-introdotti sulle alpi Trentine.

Come diceva mio nonno ” fè e disfè l’è sempe travaje” (fare e disfare è sempre lavorare)

Sicuramente  la Slovenia sarà ben felice di ricevere a costo zero animali che ci vendette a suo tempo, anche perchè bisogna sapere che i nostri vicini di casa dell’orso ne fanno un businnes, e mi riferisco alla vendita di licenze venatorie ai cacciatori di mezzo mondo che corrono sui Balcani a seccare gli orsi, non gli sembrerà vero di avere un congruo numero di animali da poter vendere e ricavarne un profitto a costo zero.

Per pura informazione voglio riportare alcuni dati: in Slovenia c’è una popolazione di circa 1.100 orsi e ogni anno ne vengono abbattuti regolarmente durante la stagione venatoria circa 230, ma non vi sto parlando di una Stato “mosca bianca” anche perchè la vicina Croazia che ha una popolazione di circa 1.000 orsi autorizza l’abbattimento di 130 animali, e potrei andare avanti a citarvi Macedonia del Nord, Romania, Bulgaria ecc ecc insomma in tutti quegli stati dove la presenza del plantigrado è stanziale ormai da decenni hanno capito che solo una corretta caccia di selezione può contenere il sovrannumero di orsi.

Ma veniamo a noi Italici, come tutti sappiamo che sulla penisola dello stivale il lupo e l’orso dalla notte dei tempi sono specie protette, voglio ricordare che l’animale viene dichiarato protetto quando questo è in via d’estinzione, cosa che alla luce dei numeri avuti dalle autorità in Trentino in quel territorio non sembrerebbe proprio.

Allora mi viene da pensare, perchè invece di spendere migliaia di euro per catturare gli orsi problematici, rinchiuderli in una sorta di rifugio a detta degli ambientalisti “lager” per poi ucciderli con una iniezione di veleno non si  inizia a progettare  una corretta azione di contenimento fatta con la caccia di selezione?

Se davvero come dice il Presidente Fugatti ci sono 70 orsi in esubero non è forse il caso di modificare la legge (in quanto se sono in esubero non è piu da considerarsi specie in via d’estinzione) e limitatamente al territorio della provincia Trentina si autorizza la caccia di selezione vendendo le licenze ai prezzi di mercato degli altri paesi Europei?

Chi decide di andare a cacciare nei paesi sopra citati spende circa in media almeno €. 5.000  ad orso ciò significherebbe che la Provincia autonoma di Trento piuttosto che lo Stato Italiano incasserebbe  come minimo €. 350.000 che andrebbe a ripianare minimamente i €. 4.000.000 spesi con il mal riuscito e mal gestito progetto Life Ursus.

La mia proposta che a parer mio ritengo sensata sicuramente sarà condannata vituperata e inascoltata, del resto sono consapevole che troppe volte l’amministrazione pubblica quando vede la possibilità di guadagnare preferisce abbandonare e tornare a spendere.

Non voglio fare la Cassandra ma sono quasi certo che se non si interverrà in maniera decisa le varie discussioni e problematiche che oggi vertono sulla specie cinghiale tra qualche lustro in Trentino si sposteranno sulla specie orso, che come amo sempre ribadire non è Yoghi ne Bubu icone della nostra infanzia

Guido DELLAROVERE