IL DARDO DEL 1 OTTOBRE: ORA SIAMO TUTTI PIÙ SICURI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’interno Matteo Salvini ha approvato recentemente il decreto legge che introduce le disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, di sicurezza pubblica e misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, nonché in materia di giustizia sportiva e di regolare svolgimento delle competizioni sportive.

In particolare, il decreto prevede misure volte a contrastare più efficacemente l’immigrazione illegale, garantendo l’effettività dell’esecuzione dei provvedimenti di espulsione, che è uno degli obiettivi principali che la Lega si è data in campagna elettorale. Inoltre il decreto pone attenzione sul disciplinare i casi speciali di permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari e definire nuove regole in materia di revoca dello status di protezione internazionale in conseguenza dell’accertamento della commissione di gravi reati: non è davvero ulteriormente accettabile che un delinquente, se così viene certificato, continui a beneficiare dell’accoglienza. Sono stati poi varati dei provvedimenti atti a scongiurare il ricorso strumentale alla domanda di protezione internazionale e razionalizzare il ricorso al sistema di protezione per i titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati.

E poi finalmente si è stretta la maglia sul tema terrorismo, poiché il fatto che in Italia non si sia manifestato con la violenza che ha avuto in altri Paesi europei non ci rende immuni da rischi, anzi. E quindi giusto è stato prevedere la revoca della cittadinanza acquisita dagli stranieri condannati in via definitiva per reati di terrorismo. Lo hanno chiesto tantissimi cittadini: rafforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alla minaccia del terrorismo e della criminalità organizzata di tipo mafioso, a migliorare il circuito informativo tra le Forze di polizia e l’Autorità giudiziaria e pervenire e contrastare le infiltrazioni criminali negli enti locali. E il decreto soddisfa queste esigenze.

Vi è una sproporzione evidente tra il numero di riconoscimenti delle forme di protezione internazionale espressamente disciplinate a livello europeo (status di rifugiato e protezione sussidiaria) e il numero di permessi di soggiorno rilasciati per motivi umanitari. Ed il provvedimento di Governo, in particolare, elimina l’attuale esercizio discrezionale nella concessione della tutela umanitaria, con l’introduzione di una tipizzazione dei casi di tutela complementare, con precisi requisiti per i soggetti interessati.

Viene comunque mantenuto il potere-dovere delle Commissioni territoriali di valutare l’eventuale sussistenza dei presupposti del principio di non respingimento, individuando i profili di rischio in cui il richiedente asilo incorrerebbe in caso di esecuzione del provvedimento di espulsione.

Il provvedimento introduce poi misure necessarie e urgenti per assicurare l’effettivo rimpatrio di coloro che non hanno titolo a soggiornare nel territorio nazionale, prolungando da 90 a 180 giorni la durata massima del trattenimento dello straniero nei Centri di permanenza per il rimpatrio e prevedendo la possibilità di procedere per l’esecuzione dei lavori di costruzione o ristrutturazione dei Centri per i rimpatri attraverso procedure negoziate, per lavori di importo inferiore alle soglie comunitarie in un arco temporale di tre anni.

Finalmente un testo ragionato che tiene in conto non soltanto le esigenze di chi arriva, ma anche degli italiani che in Italia già ci vivono.