Questa buffa, quanto insensata, fantasia dei governanti e del popolo italiano, che i dipendenti pubblici (nello specifico i sanitari) nel momento di emergenza, abbiano la magica capacità di centuplicarsi per rispondere a tutti…
La realtà è che ci stanno provando ma…. anche facendo turni di 12 ore non riescono a dare una risposta puntuale e tempestiva a tutti!
Ah… dimenticavo… bisogna mettere in conto che ci sono Primari, Medici, Infermieri ecc… che mentre cercano di soddisfare tutte le richieste (anche di chi ha deciso di rischiare e si è ammalato contagiando anche chi ha provato a capire come comportarsi per proteggere sé stesso ma soprattutto i “fragili”, un padre o una madre anziani, i nonni così preziosi e/o persone amate ammalate ai quali ci si aggrappa con tutte le forze perché non li vogliamo perdere, li vogliamo ancora qui con noi, un anno, un mese, un giorno in più, non importa quanto ma… non ora a causa di un virus, del Covid… ) si stanno ammalando …
Lo so, lo capisco, avete ragione perché è vero! Un Servizio, soprattutto se nato per dare risposte ai cittadini in un momento di emergenza, deve funzionare, altrimenti, concordo con voi, si trasforma in un disservizio, un’attesa senza fine che innervosisce e accresce la sfiducia nei servizi di cura…
Non voglio giustificare niente e nessuno, anzi, voglio puntare i meritati riflettori su chi, pur sapendo e potendo, non ha provveduto ad aumentare il numero dei posti letto e del personale medico-infermieristico, chi non ha predisposto e attrezzato strutture dedicate ai ricoveri Covid, permettendo agli ospedali di far fronte a tutte quelle persone affette dalle altre (ancora esistenti!!) gravi e invalidanti malattie…
Chi, invece, ha deriso progetti come l’Ospedale Covid della fiera di Milano, studi sull’utilità di cure al plasma, o con gli anticorpi monoclonali, la necessità di eseguire autopsie, ha denigrato e preso le distanze da Persone animate da competenza, professionalità e desiderio di sconfiggere questa malattia, quelli che con la passione e la dedizione che contraddistinguono i ricercatori medici italiani, che, riconosciuti e premiati solo fuori dai nostri confini, in momenti come questo sarebbero, con le loro rare doti, la nostra salvezza, e che, invece, vengono rimpiazzati e oscurati da improvvisati-sconosciuti-pseudoesperti che hanno trascorso ben poco, forse niente, del loro tempo in una corsia di ospedale dovendo dire a mogli, figli, padri e madri “non sono stato in grado di tenere in vita le persone che ami”, ingoiando sconfitte che ti penetrano nell’anima, che stampano in modo vivido e indelebile il ricordo di quegli occhi che, prima pieni di speranza e fiducia si sono poi inumiditi di delusione, si sono spenti, svuotati, quegli sguardi che non ti abbandoneranno mai più.
Addito coloro che credono di detenere, in modo assoluto ed esclusivo, il diritto di decidere della nostra vita, chi non sa cosa vuol dire dedicare tutto alla Ricerca, chiusi in un laboratorio ad inseguire quella cura per tutti, vivendo solo nella speranza di trovarla, rinunciando a tutto il resto…
A chi si è burlato di tutti noi, cittadini italiani, partite Iva, dipendenti pubblici, padri, madri, figli…utilizzando enormi capitali non per rinforzare le strategie difensive del Sistema Sanitario Nazionale, ma sprecandoli in bonus monopattini, banchi con le ruote, mascherine da distribuire nelle scuole che puzzano di sostanze chimiche, scomode e strette sulle facce dei nostri figli…
Si, mi rivolgo proprio a loro, sempre a loro, quegli inesperti e incapaci che non ho votato, che non mi rappresentano, che non sono (e non saranno mai) abbastanza intelligenti, colti ed umili da imparare dai fatti accaduti ieri che, come previsto, si stanno ripetendo oggi, ma che avete già dimenticato insieme agli enormi sbagli che avete commesso..
Sono certa che anche tu, ancor prima di leggermi, la pensavi esattamente come me!
Allora è nostro dovere, tuo e mio, per onestà intellettuale, chiarire che oggi tutto ciò che non sta funzionado in Sanità, è certamente un disservizio… la cui causa, però, non è da attribuirsi a quei 4,5,6,10,100,1000 (…) dipendenti pubblici che oggi, devono rispondere al bisogno di salute di circa 60 milioni di italiani…
Non possono, non riescono… Non incolpiamo loro, sono li a lavorare, a lottare, con noi per tutti noi.
Volevo solo dire, anche a nome loro che “ci dispiace di non essere stati messi nelle condizioni di poter aiutare tutti e che, come sempre, ci facciamo carico della responsabilità e della colpa di tutti i ritardi, i disservizi che la Sanità pubblica vi/ci sta facendo vivere.
Federica ILARI