IL DARDO DEL 6 MAGGIO: IL MIO ULTIMO INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE AD OCCHIEPPO SUPERIORE

“Esigi molto da te stesso e aspettati poco dagli altri: in questo modo eviterai mote delusioni.”

Confucio

Grazie Presidente, grazie signor Sindaco,
Sono entrato a far parte della vita amministrativa di Occhieppo Superiore nel 1990 come consigliere comunale. Il pensiero mi rievoca un turbinio di ricordi e di emozioni. Se oggi mi trovo in quest’aula a fare un bilancio della mia vita pubblica, il primo ringraziamento va al sindaco Diego Lupino, che chiese a mio padre se mia sorella si sarebbe potuta candidare nella sua lista. Allora si usava così, e mio padre gli rispose che lei non poteva, perché doveva ancora finire gli studi, ma che se avesse voluto ci sarebbe stato suo figlio. E la scelta ricadde su di me.
Lo ringrazio anche se per la mia irruenza caratteriale e di gioventù nacquero fra noi, nel corso del tempo, anche degli screzi. Non fu tutto sempre rose e fiori, tanto che dopo questo primo mandato creai la mia prima lista che si chiamava “Occhieppo per Tutti”.

Era il 1995 e come candidato sindaco venni sconfitto da Lupino e da un’altra lista di centro destra che si chiamava “Polo per Occhieppo Superiore”, ma perdendo di poco.

Nel 1999, forte dell’esperienza precedente, per non commettere nuovamente l’errore di disperdere le energie, lavoro per unire le due liste precedenti per dare vita a “Insieme per Occhieppo”.

Fu una brillante intuizione, che mi portò al risultato storico di una vittoria non targata centro sinistra dopo 43 di amministrazione occhieppese.

Da quel momento, e per dieci anni, sono stato orgogliosamente sindaco di Occhieppo Superiore.

Sono stati anni di luci e ombre. La squadra era omogenea e affiatata. Sono sempre stato convinto che il comun denominatore di quel gruppo fosse l’amicizia.

Ma mi sbagliavo.

Gli anni successivi mi hanno fatto capire che non era così.

E mentre in questi ultimi dieci anni, amministrativamente sono state fatte grandi cose per il paese come la tangenziale e è stato commesso qualche errore, peraltro pagato di tasca mia personalmente, all’interno del gruppo che pensavo così legato, in realtà, iniziavano i malumori che poi, da parte di qualcuno, sono emersi in seguito.
Nel 2009 la storia è più recente, anche se sono passati ormai dieci anni.

Il mio vice sindaco Daniele Pezzo perse alle amministrative per 4 voti. Furono fatti ricorsi e controricorsi fino a quando la giustizia decretò la vittoria di Emanuele Ramella Pralungo.

Dieci anni dopo quella sconfitta, vuoi per l’età che avanza e per un’accresciuta obbligatoria maturità e maggiore consapevolezza, mi pento di aver dato corso ad azioni forti e arroganti, e penso al primo giorno di Consiglio, quando Ramella volle regalarmi la fascia tricolore che avevo utilizzato per tutti gli anni precedenti, per smorzare le forti polemiche tra noi, in segno di distensione, e io mi alzai, rifiutandola e abbandonando il Consiglio.

Gli ultimi sono stati cinque anni di minoranza attenta e puntuale. Non voglio eccedere nel ricordo, ma credo che questo sia per me un momento di memoria e di commiato che meriti un po’ di ricordi.

Nel 2014 chi era stato seduto con me in minoranza decide di farsi una lista autonoma e io, di conseguenza,un’altra.

Fu uno dei più grandi pasticci politici occhieppesi, con tre liste di centro destra e una di centro sinistra al voto. Il risultato fu scontato oltre che un regalo mai visto al sindaco Ramella.

Sembra strano, ma con un minimo di ricordo al 1999 e a seguito del disatro del 2014, le tre liste capiscono di dover lavorare insieme e fare un percorso univoco, cosa che hanno deciso nuovamente di fare in questo 2019.

Io voglio bene al paese, sono sempre stato sensibile alle sue dinamiche e ai suoi problemi, ma ho la mia dignità personale e senza alcun rammarico, con chi 5 anni fa faceva campagna elettorale tacciandomi per disonesto e tangentaro, non voglio avere nulla a che fare.

Sono stati tanti i cittadini che mi hanno chiesto di ripensarci e di fare un’altra lista, ma ritengo la scelta di presentarne una sola, nel centro destra, la cosa giusta, e così ho preferito abbandonare il tavolo.

Nessuno mi ha mandato via.

E se qualcuno si diletta a dire che sia stato espulso, ciò denota una volta in più la scarsa intelligenza che possiede.E quindi siamo ai saluti, perchè non mi presenterò.
Lascio la vita amministrativa dopo 29 anni. E meno male, dirà qualcuno! In effetti nelle ultime settimane mi sono ricordato che nel 1999 criticavo Paolo Nicolo che era rimasto in Comune da 20 anni. Ora quindi è giusto che il tempo di lasciare sia venuto per me.

Con questo non sono diventato un ramelliano, di questo sindaco voglio dargliene certezza signor sindaco, non sono ancora arrivato a votarla!

Ma prima di tutto, come detto, viene la mia dignità personale.

Non provo alcun rancore verso chi è stato con me e oggi partecipa al nuovo progetto elettorale del centro destra occhieppese. Ci mancherebbe.

Siamo  tutti liberi di scegliere come ho fatto io.

Ci sono in ultimo, l’ho accennato prima, delle cose che voglio ricordare.

Sono risultati che hanno cambiato il paese.

La tangenziale è una di queste, e criticata all’inizio come un’opera inutile voluta da me, ha permesso poi l’entrata in vigore della Ztl, cambando la viabilità del paese in meglio, altro che giocattolo di Dellarovere.

La seconda è aver spinto, attraverso il Cordar, il rifacimento di tutte le fognature del paese, risolvendo un problema annoso. Poi la realizzazione delle tribune e l’ampliamento del campo sportivo. E quindi diversi tratti di marciapiedi realizzati, per la sicurezza dei cittadini, oltre alla realizzazione dei parchi gioco.

Potrei elencare tanto altro, ma non voglio annoiare l’assemblea e poi sarebbe un esercizio inutile, ce lo ricordiamo bene tutti com’era e com’è oggi il paese.

Ci tengo solo a ricordare Il Dardo, un giornale che è nato per parlare di politica occhieppese e oggi prosegue online su temi di politica nazionale.

Ho iniziato questo percorso da solo, ho creato una squadra , e l’ho finito da solo.

Auguro ogni bene a chi vincerà e governerà questo comune e chiunque sia questo impavido, vorrei che sapesse che da parte ia, dall’esterno del Consiglio, non perderò comunque l’occasione per apprezzare o criticare le scelte che a mio personale parere non saranno positive per la crescita di Occhieppo Superiore.

Aggiungo, in questo momento è lecito, che anche gli ultimi anni di Emanuele Ramella presentano cose positive e negative ma ora non è più tempo che stia qui a criticare o lodare, anche perché io non sono in campagna elettorale e posso raccontare, lui è assoggettato alla par condicio.

E poi non esageriamo, non posso certo fargli io la campagna elettorale!

Voglio infine fare dei ringraziamenti speciali: in primo luogo chi ha fatto parte delle mie squadre e ringrazio anche quelli di loro che hanno avuto atteggiamenti negativi nei miei confronti perché si impara sia dal bene sia dal male.

Voglio ringraziare col cuore, anche se non può più sentirlo, l’arciprete Corrado Catella di Galfione, che nel 1999 mi stette a fianco umanamente e spiritualmente e fu una guida importante per questo mio percorso.

Ringrazio il sindaco Ramella e il Presidente del consiglio che mi hanno dato la possibilità di portare questo saluto.

Ringrazio la mia famiglia, più di tutti, che mi ha supportato e ha sopportato le mie assenze e forse, se dovessi riscrivere la mia storia, l’esperienza da sindaco la farei da adesso in avanti perché mi sono ritrovato con i figli grandi che in troppi momenti non ho visto crescere.

In bocca al lupo a tutti e alle nuove generazioni ricordo che… Chi osa vince.

Subito dopo il Sindaco Emanuele Ramella Pralungo mi ha ringraziato per le mie parole, e mi ha donato a ricordo dei miei anni di amministratore la fascia tricolore che indossai nei 10 anni da primo cittadino.

Grazie a lui e a tutta l’amministrazione.