IL MIO CONTRIBUTO ALL’ EVENTO SICUREZZA URBANA svoltosi ieri a Zumaglia

Il tema della sicurezza è centrale nella vita di tutti noi. Sia nel Paese sia a casa nostra, nel Biellese. Sono innegabili i dati confortanti sul numero di reati compiuti nel nostro territorio. Pochi. O comunque meno di quelli che vengono realizzati negli altri capoluoghi di provincia italiani. Un buon segnale, segno anche dell’ottimo lavoro svolto dalle nostre forze dell’ordine, cui va tutta la nostra riconoscenza. Il fatto che il Biellese sia un territorio sicuro, non significa però che sia un territorio senza crimini, criminalità e soprattutto criminali. Purtroppo!
Ogni giorno i giornali locali ci raccontano di fatti più o meno gravi che avvengono nella nostra provincia: tanto a Biella quanto nei paesi più o meno piccoli. Quindi c’è l’obbligo da parte delle istituzioni di non abbassare, mai, la guardia. E anzi di lavorare affinché i criminali siano messi nella condizione di non nuocere alle persone per bene, giovani e anziani.
In questo senso voglio introdurre un aspetto importante: la sicurezza percepita! In una comunità di anziani, che spesso vivono da soli, la notizia di un furto, di una truffa o peggio, genera paura, ansia e insicurezza. Non servono, insomma, cifre e statistiche da grandi metropoli per preoccupare. Bastano i nostri numeri per farci capire quanto sia urgente lavorare per la sicurezza dei nostri cittadini, soprattutto quelli più fragili, magari quegli anziani che hanno lavorato una vita e che hanno il diritto di godersi la pensione e un meritato riposo nelle proprie case e paesi. Quindi prevenzione, che significa potenziare le risorse per i servizi sociali ma soprattutto certezza della pena per chi delinque. Chi è condannato, a maggior ragione se per reati gravi, contro le persone, non può circolare liberamente nelle nostre strade, nelle nostre piazze e parchi giochi.
Legittima difesa? Tema delicatissimo e, purtroppo, sempre attuale, nel nostro Paese, dove troppi cittadini vengono lasciati soli… Non entro in questa sede nel merito del dibattito da un punto di vista giuridico, mi limito a un’affermazione di principio: ogni cittadino ha il diritto di poter difendere i propri cari, la propria casa e la propria incolumità se minacciato o aggredito.
E se devo scegliere chi difendere, tra una persona onesta e per bene e un rapinatore che si introduce nel cuore della notte con l’intenzione di fare del male, non ho dubbi… Sto dalla parte del cittadino! Dovrebbe farlo anche lo Stato. Sempre.

On. Cristina PATELLI

componente VII commissione parlamentare

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