Da quando mi ero impegnato in prima persona contro il centro per migranti di Occhieppo Superiore è passato un po’ di tempo.
All’epoca la situazione era assolutamente fuori controllo: circolava droga, alcuni ospiti spacciavano, insomma, il gruppo di africani non era certo un esempio per gli occhieppesi. E nemmeno per il sistema di protezione e accoglienza che rappresentava, a onor del vero. Anzi, alcune famiglie mi avevano chieste preoccupate di fare qualcosa e io mi ero impegnato per far emergere il caso, per dargli una ribalta nazionale e quindi per risolverlo.
Per come veniva gestito, non andava bene, ed era sotto gli occhi di tutti coloro che volevano vederlo e non foderarsi gli occhi di prosciutto.
Oggi che Salvini si sta occupando della questione sembra che tutto il mondo che fino ad oggi ha gestito (piuttosto male in diversi parti del Paese) il fenomeno dell’accoglienza si stia indignando. Però intanto, è notizia di questi giorni, ancor prima di qualunque intervento, il nostro Biellese che potrebbe ospitare circa 650 persone, ne ospita in realtà duecento meno, in calo costante di numero.
Ossia, da tempo, non siamo più appetibili nemmeno per i migranti, che in ogni caso, senza nessun nuovo intervento, preferiscono altri luoghi ed altre soluzioni.
L’Italia in generale ha comunque dato parecchio negli ultimi anni e non trovo davvero nulla di disumano nel mettere ordine ad un sistema che non funziona.
Da più parti sento alzare le bandiere de: “il mondo va così”, e del: “è un fenomeno su cui non possiamo fare nulla perché le migrazioni di questo tipo avvengono e continueranno ad avvenire”. Bene, non lo discuto. Discuto però, e lo faccio da anni, che debba essere il Paese più vicino all’attracco a doversi sobbarcare il carico maggiore, discuto che non si sappia per mesi (anni?) se la persona che arriva possieda davvero diritti di accoglienza oppure no.
E se il calo demografico di migranti nel Biellese fosse anche dovuto ad una politica salviniana di riordino, visto come ci siamo arrivati a questo punto, non ci vedrei nulla di male: chi ha diritto di essere accolto lo sia, chi fugge dalla morte o dal rischio di morire sotto i colpi delle bande lo sia, ma chi arriva con intenzione di delinquere (come avvenne a Occhieppo Superiore) o come migliore alternativa al nulla fare, bè vada altrove o stia a casa propria, dove con tutta probabilità non c’è neppure alcuna guerra da cui scappare.
E forse sono questi ultimi che, resisi conto che anche il Biellese si sta impoverendo come casa loro, se ne guardano bene dal restare e scappano via.