IL DARDO DEL 31 MARZO: SONDAGGI GIUSTI QUANDO PIACCIONO

I sondaggi, in generale, lasciano il tempo che trovano. A volte sono soltanto un simpatico giochino privo di fondamento. Qualche volta sono commissionati ad hoc, qualche altra non sono proprio assegnati a professionisti ineccepibili. Certo è che se anche solo il campione utilizzato dalla Nuova Provincia fosse, per casualità, un campione di residenti biellesi un po’ bislacchi, i risultati pubblicati possono trovare un fondamento e una spiegazione assolutamente plausibile (in pagina la schermata con le percentuali).

Intanto partirei dal fanalino di coda Marco Cavicchioli e la sua sinistra. Non la chiamo centro sinistra perché, per scelta, lui ha deciso dal primo giorno in cui è stato eletto di guardare più a sinistra che al centro e secondo me buona parte di quel bassissimo 11% si fonda su queste ragioni. Ha deciso di creare all’ultimo un accordo con + Europa e una lista civica di circostanza, ma probabilmente fuori tempo massimo. E sul pessimo risultato influisce di più la presenza della sinistra di Stroscio, che ha il fantastico pregio di allontanare ben più di quel 2% di persone che attira (ma il Pd non lo ha ancora capito). C’è un fatto chiaro a chiunque faccia qualche domanda in città ed ignoto solo al cerchio magico di Cavicchioli: i biellesi sono molto critici sui cinque anni di (in)operato. E con questa dote, fosse anche stato stretto il giornale, lui e il suo gruppo si presenteranno alle urne.

Dall’altra parte c’è però un centro destra che, dal canto suo, ha sciolto le riserve sull’unico candidato che, probabilmente, sarà più un malus che un plus. Il leghista Claudio Corradino, con la sua cossatesità e i suoi maglioni di lana nelle foto pubbliche di lancio, rischia di attrarre convintamente solo i doc del carroccio ma lasciare un po’ freddini i nuovi simpatizzati della Lega in blu.

Uno dei più originali leader in verde, invece, peraltro scomparso, Gianluca Buonanno, quando qualcuno pensava a lui come candidato a Biella invece commentava a Il Biellese: “Mi lusinga. Per la vostra città ci vorrebbe una gestione forte e decisa”. Sarà così Corradino, oppure spaventerà i moderati biellesi?

I penstastellati, con Giovanni Rinaldi, sono un’incognita relativa. In città non hanno mai attecchito e Rinaldi è un 5 Stelle un po’ “sui generis”. Difficile dunque stabilire la forbice, ma quello che immagino è che sia ampia: potrebbe essere il risultato del sondaggio, ma anche molto meno, conoscendo un po’ la storia e un po’ l’elettorato.

Arriviamo a lui, quel Dino Gentile che gli spaventati dal sondaggio identificano come il mandante. Lui è già stato sindaco della città e solo un vento fortissimo del Pd (assieme ai vecchi amici che ad un certo punto gli hanno voltato le spalle a dire il vero) non gli ha permesso di bissare il mandato, favorendo un Cavicchioli che arrivava dal più totale anonimato dove presto peraltro tornerà. E’ uscito per tempo con il suo messaggio elettorale tappezzando la città, si è spostato nel centro moderato che è il luogo che più gli si addice e che si addice agli alleati di Buongiorno Biella, sa intercettare i bisogni dei biellesi, da sempre poco appassionati dagli estremi e a convogliare al centro ben più di una risorsa.

Ora: i sondaggi possono lasciare il tempo che trovano, ma Gentile risponde davvero ad una serie di caratteristiche che se fossi negli avversari non sottovaluterei.