IL DARDO DEL 3 SETTEMBRE: LA DEMOCRAZIA DEL CLICK

Il voto sulla piattaforma Rousseau dei 5 Stelle sancisce una pagina di storia tristemente buia del Paese.

Un partito, i 5 Stelle, che ha disatteso tutto ciò per cui è nato: valori, ideali, idee. lo ha fatto lentamente e la definitiva trasformazione, quella che definirei piú propriamente una metamorfosi, l’ha messa in atto quando ha certificato una perdita enorme di consenso. Un consenso che ha iniziato, inesorabilmente, a spostarsi verso la Lega, riconosciuta dagli italiani come il vero nuovo baluardo politico.

I 5 Stelle sono nati per stravolgere il sistema e alla fine, dalla macchina politica, sono stati travolti.

È cosí che quando è stato chiaro a quei pochi che pilotano il consenso dei 5 Stelle con algoritmi e internet, gli stessi che hanno minuziosamente gettato fango ogni giorno sul Pd, che la Lega in poco tempo li avrebbe fagocitati, con un colpo di mano hanno fatto in modo di dare la spallata agli alleati che sino ad oggi lo hanno sempre sostenuti con lealtá.

Da domani si volta pagina.  Lo si fa veramente. Nulla è piú dovuto.

La Lega, oggi costretta da una manovra tecnica all’opposizione di Governo, certamente non è opposizione tra la gente. Il consenso continuerá a crescere e prima o poi le urne riporteranno equilibrio nel Pese.  Elezioni vere.

Non una piattaforma internet antidemocratica che sancisce esattamente ciò che chi la controlla vuole che sancisca.

Non ci sará nessun Rousseau alla prossima tornata elettorale. E quindi il Pd si goda questo suo ultimo giro di giostra, perchè sará l’ultimo. I cinici 5 Stelle oggi si trovano a dare le carte e darsele pure vincenti.

La stampella Pd, che per certi versi fa persino ribrezzo come nei tweet laconici del suo segretario, dimentico delle dure posizioni del recente passato, pronto a pietire a Grillo uno “zero a zero e palla al centro” pur di restare sul campo a giocare, non ha nemmeno capito di esser stata usata e che pagherá questa presunzione al cospetto del proprio elettorato.

Se i 5 Stelle sono falliti per aver disatteso ogni loro stesso dogma, il Pd al primo sondaggio sul nuovo governo è l’unico a perdere consenso. E sará sempre peggio perchè a costo di tenere la Lega lontana si è giocato le proprie chance nel futuro.

Fare politica è anche accettare certi “giochetti”. Dimostreremo una volta in piú cosa significhi parlare alla gente e alle piazze mentre lasciamo volentieri i teatrini della mala politica e delle poltrone agli altri.

Gli italiani sono giá piú avanti. Hanno capito che le vecchie formule non funzionano piú e reclamano altro. Il tempo è dalla nostra. Con buona pace della tarocca piattaforma Rousseau.

On. Cristina PATELLI