IL DARDO DEL 15 SETTEMBRE: COLLEGHIAMO BIELLA AD OGNI COSTO (ANCHE SE FORSE È UN PÒ TARDI)?

Finalmente oggi una cosa sembra chiara a tutti, siano essi politici o imprenditori, residenti a Biella o nelle zone limitrofe: il territorio va collegato con collegamenti rapidi verso Torino e verso Milano.

In ritardo di 50 anni, ma la consapevolezza ora l’abbiamo tutti.

La cosa positiva, registrata da più parti negli ultimi anni, è che in modo particolarmente collaborativo banche, industriali, istituzioni si sono messe insieme per finanziare il progetto di elettrificazione della Biella-Santhià.

Il merito è certamente collettivo, sullo spunto iniziale di una Regione che ha dialogato sul nostro territorio.

E’ tutto molto positivo.

Poi però leggo le dichiarazioni del presidente dell’Unione industriale e qualche domanda, a me come a molti, sorge spontanea: ma dov’era l’Unione degli industriali negli anni nei quali l’industria a Biella “tirava” e c’era come oggi, e probabilmente forse più d’oggi, bisogno di uscire dall’isolamento?

Dov’erano gli industriali quando bisognava prendere una posizione e dare uno slancio per costruire un raccordo con Carisio (scelta che ho sempre ritenuto la più vincente) o con Santhià?

Credo che allora che “si filava” alla grande quasi non si volesse “far entrare” nel Biellese concorrenza e fastidi, altro che collegamenti.

Ed oggi che le aziende tessili sono rimaste un pugno e, diciamocelo, stiamo vivendo più di immagine che di sostanza, arrivano gli appelli accorati.

E allora per carattere capisco poco.

Ma ho la memoria abbastanza lunga, ed è per questo che vanno bene i moniti dei presidenti…

Ma fino ad un certo punto e magari richiederebbero anche un po’ di autocritica interna preventiva.