IL DARDO DEL 6 FEBBRAIO: SI SCRIVE VALDILANA SI LEGGE TRIVERO

Ci sono storie che si scrivono da sole, come quella di Valdilana.

Storie di un gruppo di sindaci, nel particolare, che decidono di accorpare i loro Comuni prima della scadenza naturale e poi, in blocco, si ripresentano a chiedere il consenso.

Valdilana è un Comune complesso, è sufficiente salire con l’auto a Valle Mosso per andare a Trivero e rendersi conto di quanto lungo e articolato sia un lembo di terra che già per il solo Trivero era un’opera di ingegno urbano, con frazioni e poi ancora frazioni che si susseguono fino alla montagna.

Con Mosso e Valle Mosso questo aspetto si accentuato e Soprana ci mette la ciliegina sulla torta.

E’ evidente che non tutti, in questi territori, erano d’accordo. Al referendum han vinto i sindaci, è vero. Ma in quanti hanno votato? Pochi a dire la verità. E quindi l’usato, non si sa poi quanto sicuro, rischia di scoppiare come un bidone.

Dirò di più: trovo che premurarsi di ricandidarsi in blocco e farne addirittura una evidenza di merito sia un tantino presuntuoso e anche un po’ arrogante.

Se davvero si fosse creduto nella bontà dell’operazione fusione in modo spassionato sarebbe stato elegante dare un messaggio di reale cambiamento e rinnovamento.

E invece: nuovo Comune che guarda al futuro ma con amministratori ben ancorati al passato e con segnali che danno più l’idea dell’annessione che della fusione visto che Carli, sindaco in cerca d’autore, sarà nuovamente il leader. Valdilana uguale Trivero e operazione conclusa con tre assessori, con buona pace di tutti.