Ieri Salvini viene mandato a processo per gli eventi collegati alla open arms, le dinamiche sono note a tutti e oggi più che parlare di Salvini è molto più interessante riflettere su due figure che sembrano lontane tra di loro, ma che nei fatti e nei vizi appaiono sempre più simili: Renzi e Conte.
Entrambi non conoscono vergogna e non esitano a cambiare allegramente opinione, sono affascinati dal potere personale, o meglio, adorano stare seduti accanto ai potenti e questa debolezza umana, troppo umana, li rende degli utili idioti a servizio; entrambi sono bravi nel tendere trabocchetti, entrambi però, dimenticano la trappola e ci finiscono dentro pure loro.
Sono figli del liberismo convinti di essere loro ad essere dei manovratori, non si rendono conto che le élite li hanno seduti lì a girare un volante che non è collegato allo sterzo e su un mezzo a cui hanno tagliato i fili dei freni. Il muro si avvicina e ci porteranno a sbattere.
Bisognava bruciarli i libri di Democrito, aveva ragione Platone.
Silvia GILARDI