Ieri se ne è andato silenziosamente un indiscusso protagonista della vita politica biellese degli ultimi 50 anni. L’avvocato Luigi Squillario, nel bene e nel male, nelle scelte più azzeccate ed in altre più discutibili, ha contraddistinto lo sviluppo della città di Biella e del suo territorio in quel periodo chiave, di passaggio, tra il boom economico e gli anni della modernità.
Da sindaco ha segnato l’immagine dello sviluppo urbano, poi proseguito da Susta, ma ha anche immaginato una città come capoluogo di Provincia forte, con una forte identità. E così ha voluto Città Studi come Università del Biellese, una scelta che ha sempre difeso, anche di fronte a risultati non così edificanti come sperato. Ma anche l’aeroporto, visto come una struttura necessaria a darsi un tono, oltre che un servizio. Quest’ultima scelta, in particolare, non ha mai prodotto benefici, ma solo spese. Tuttavia diventa difficile oggi, pur non essendo stato d’accordo con tutte le sue visioni e posizioni, sostenere che non abbia avuto un peso importante. Lo è stato nelle vicende del nuovo ospedale, immaginandolo trent’anni prima della sua realizzazione, o sulla necessità di modernizzare alcune parti della città. E’ stato, poi, un fervente sostenitore della banca del territorio, cercando con ogni energia di evitare il suo depauperamento. Le stesse energie che ha messo poi nella gestione della Fondazione Crb.
Ogni volta che ho avuto il piacere di scambiare qualche parola con lui ne conservo un ricordo positivo, perché Squillario sapeva andare oltre le etichette di partito e non disdegnava una battuta con chiunque, dalla persona più umile all’alto personaggio.
Negli ultimi anni la sua figura si era un po’ affievolita con il suo progressivo allontanamento dalla scena pubblica. I più giovani, e spesso impreparati amministratori, quasi non sanno chi sia stato. Con Luigi Squillario se ne va una importante fetta della politica biellese e che la si pensasse come lui o diversamente, è impossibile non salutarlo con ammirazione: persone come lui mancano e mancheranno sempre più sulla scena politica locale.