Caccia: condannati undici “nazivegani” ambientalisti che avevano minacciato e picchiato un gruppo di cacciatori. Dellarovere (Federcaccia): “Finalmente giustizia è fatta dopo anni di impunite vessazioni”
Aggressione, lesioni, minacce, violenza privata: è sulla base di queste accuse che il tribunale di Vercelli, lo scorso 29 ottobre, ha condannato a pene di reclusione che vanno dai 6 agli 8 mesi un gruppo di undici attivisti-animalisti che nel giugno del 2016 interruppe una battuta di caccia al cinghiale autorizzata, a Lenta, oltre al risarcimento del danno che sarà quantificato in sede civile.
“Giustizia è fatta” sentenzia il presidente di Federcaccia Piemonte Guido Dellarovere, e prosegue: “Finalmente, con questa condanna, viene sancito da un tribunale un principio sacrosanto, ossia quello che i “nazivegani” che si affidano e minacce e percosse a causa di un odio insensato contro i cacciatori sono dei criminali. Al contrario di noi cacciatori che rispettiamo le regole, in modo scrupoloso, e contribuiamo in modo rilevante alla salvaguardia degli equilibri naturali”. E poi conclude: “La caccia è consentita e normata dalla legge e, come dimostrano i fatti di Lenta, i cacciatori, responsabilmente, non hanno reagito a botte, spray negli occhi e provocazioni perché sono perfettamente consapevoli di cosa comporti possedere un porto d’armi e rispettarlo. Questi signori, che pensavano di fare lo scoop immaginando una reazione del gruppo di onesti cacciatori, hanno invece dimostrato che una certa protesta ambientalista è violenta e va contro la legge e il rispetto della persona. Mi auguro sinceramente che questi signori imparino la lezione e trovino strade civili, semmai, per manifestare il loro dissenso: la caccia è un diritto, mentre i nazivegani, i diritti e le regole, li hanno sempre infranti restando impuniti. Almeno fino ad oggi”.
Guido DELLAROVERE
Presidente F.I.d.C Provincia di Biella
I fatti risalgono al giugno del 2016 quando un nutrito gruppo di animalisti interruppe una battuta di caccia al cinghiale, un evento autorizzato svolto in un’azienda faunistica-venatoria, a Lenta, e accusati di aggressione, lesioni, minacce e violenza privata nei confronti di parte dei partecipanti e componenti dell’organizzazione dell’Azienda ospitante.
Il giorno 29 corrente mese il tribunale di Vercelli (sez. II) ha espresso sentenza nel conseguente procedimento penale condannando ben 11 dei attivisti accusati a pene di reclusione variabili dai 6 a 8 mesi , al risarcimento del danno a favore delle parti civili rappresentate dall’avvocato R. De Sensi quantificabili successivamente in separata sede civile .
E’ evidente quindi che giuridicamente e penalmente chi pratica l’attività in qualsiasi sua manifestazione ha tutele e diritti e i “mezzi” che possono contrastare in maniera efficace espressioni minacciose e condotte violente come doveroso e dovuto in ogni ambito sociale.
Ufficio Stampa FIdC Piemonte
qui di seguito riportiamo gli articoli comparsi sulla stampa locale biellese:
LA NUOVA PROVINCIA DI BIELLA DEL 3 NOVEMBRE 2021
ECO DI BIELLA DEL 4 NOVEMBRE 2021
LA STAMPA EDIZIONE DI BIELLA DEL 4 NOVEMBRE 2021