Funivie: Pollono fuori, dentro Pirali. E quella strana polemica dei poveri Renzi boys

Leggo un comunicato di Italia Viva che mi lascia piuttosto perplesso.

Senza essere firmato da nessun militante, ma in modo generico, fa i complimenti ad Andrea Pollono, il presidente uscente della fondazione Funivie e a sua volta simpatizzante di Italia Viva. Complimenti per il lavoro svolto e indignazione per la “brutta e cattiva” politica che non ha voluto rinnovargli la presidenza.
E allora mi domando: ma in che mondo vivono questi non meglio identificati seguaci del renzismo?

Spero per lo sparuto gruppo di anonimi soggetti che l’occasione di scrivere quel comunicato derivi dal fatto che, privi di qualsivoglia visibilità siano costretti, ogni qualche mese, a forzare la mano del cronista proponendo un qualche contenuto da diffondere per trasmettere segni vitali alla popolazione.
Perché diversamente non mi spiegherei l’uscita.

E’ vero che i ragazzi biellesi di Renzi sono giovani e probabilmente non frequentano la politica da molti anni, ma senza voler nulla togliere a Pollono, lui stesso è subentrato a D’Adamo, che aveva realizzato il parco avventura e si era preso cura di una serie di questioni. Era stato ad esempio, se non ricordo male, in condizione economiche difficili, ma fu il primo a sponsorizzare la funivia con marchi locali.

E D’Adamo sostituì a sua volta Cassetti, personaggio che non ha lasciato alcuna traccia, messo lì da Barazzotto sindaco (che mi sembrava diventato un Renzi man di Italia Viva, cosa che avrebbe fatto bene all’esperienza del partito, ma dalle rubriche che scrive forse deve aver lasciato la politica abbagliato dal fascino di fare l’opinionista sulle varie ed eventuali).

Funziona così comunque: ogni nuova giunta nomina un uomo di propria fiducia. Non c’è nulla di marcio. Ed oltre ad essere assolutamente legittimo è anche assolutamente auspicabile, trattandosi di rapporti fiduciari che coinvolgono società partecipate del Comune.

Pollono infatti sostituì D’Adamo perché all’epoca era in buoni rapporti di fiducia con Cavicchioli, sindaco di Biella, essendosi fatto conoscere, mi dicono, per la pista di pattinaggio che durante la feste di Natale veniva allestita in centro. Ghiaccio e montagna, nella logica di Cavicchioli, dovevano viaggiare evidentemente assieme e Pollono venne nominato alle funivie.

Ora Pirali lo sostituisce, e anche qui, senza voler togliere nuovamente nulla a Pollono, perché mai Pirali dovrebbe fare peggio del suo predecessore a scatola chiusa?

Posso dunque capire il comunicato da libro cuore di Pollono stesso, ma capisco molto meno, in definitiva, quello di Italia Viva, un partito che deve ancora dimostrare i propri numeri e, almeno a livello locale, anche le persone da cui è composto (o almeno la maggior parte di esse).