La sinistra attenta al genere solo quando fa comodo a lei. Irricevibili le parole dell’ex Wilmer Ronzani che riferendosi a Caucino e Chiorino le definisce “le due comari”
Sono rimasta molto colpita dalle dichiarazioni di Wilmer Ronzani che, commentando un articolo di sanità su Eco di Biella del 31 maggio, in cui si racconta di una ipotetica lite tra gli assessori biellesi in giunta regionale piemontese Chiara Caucino e Elena Chiorino, si rifà alle due definendole “le due comari”. Come si permette Ronzani di definire con questo gergo e con questa supponenza due donne che a Torino rappresentano il nostro territorio? Non solo. Proprio l’area di sinistra in cui prima del pensionamento Ronzani ha sempre militato dovrebbe battersi per la parità di genere e la violenza (anche verbale) contro le donne. E invece dove sono i comitati femministi quando a fare scherno alle due donne biellesi, evidentemente soltanto perchè donne, definendole comari, è proprio un ex del loro partito?
Dove sono Rita De Lima e le donne che non mancano mai di difendere la parità in ogni luogo in questa occasione? Che il femminismo e la parità di genere valgano solo quando le protagoniste sono di sinistra?
Beh, io credo che non sia così.
Non più tardi di qualche giorno fa sono stata definita, con spregio “una Patelli qualsiasi” da un pubblicista locale e oggi leggo l’espressione “due comari” nei confronti di due stimate e rispettabili colleghe che svolgono il loro lavoro al pari di quanto Ronzani abbia fatto quando ancora era consigliere regionale. Si vede che da troppi anni pensionato, deve aver perso di vista la prospettiva di ciò che conta, oltre all’eleganza e al rispetto dei diritti.
Alle due colleghe va invece tutta la mia solidarietà femminile, perchè sono certa che se fossero state uomini non sarebbe successo.
Lo stesso giornale, poi, è sibillino, perchè nel titolo: “In giunta l’ennesimo scontro ta le… “comari”” non si capisce che è una definizione di Ronzani fino alla fine dell’articolo. E chi scrive i titoli sa bene che molte persone si fermano talvolta, sbagliando, solo a quelli. Scritto in quel modo, anche il giornale con quel titolo sembra dare ragione a Ronzani, dimostrandosi velatamente della stessa opinione.
Me ne rammarico davvero molto e spero sinceramente che analoga solidarietà venga mossa dal mondo che si definisce “dei diritti”, perchè i diritti valgono per tutti. Sempre. E le offese vanno contrastate anche se a subirle sono due donne che politicamente la pensano in modo diverso.
On. Cristina PATELLI