IL DARDO DEL 31 MARZO 2018 – CINQUE PARLAMENTARI SONO DAVVERO UN BENEFIT?

Cinque parlamentari biellesi a Roma non si sono mai visti. Ora che hanno preso servizio, non resta che monitorare il benefit che questo record può costituire per il Biellese, posto che ve ne sia di beneficio.

Non è per nulla scontato che eleggere una truppa nutrita e anche piuttosto compatta, di centro destra, ad eccezione della pentastellata Azzolina, sia davvero un vantaggio. Intanto perché troppo spesso inciampiamo nell’errore di credere che a Roma si discutano provvedimenti a carattere territoriale. Mi dispiace rompere il disincanto di molti, ma il parlamento è un’assemblea legislativa e le leggi non si fanno per i Biellesi, ma per tutto il territorio italiano.

Un vecchio marpione qual è Gilberto Pichetto, certo di sedere in Parlamento ancor prima dell’inizio della campagna elettorale, visto che in Piemonte dirigeva lui il gran ballo delle candidature, nelle sue prime dichiarazioni post elezione mette le mani più che avanti e ci spiega infatti che ci sono margini per il nostro territorio, ma gli interessi da fare in un ruolo così delicato sono quelli di tutto il Paese (ma in campagna elettorale cosa prometteva?).

Atteggiamento molto diverso e distante dal suo è poi quello del collega di partito Roberto Pella, biellese sì, ma eletto a Torino. Facendo un po’ di confusione tra l’amministrare un piccolo paesello, il sottogoverno e la vice presidenza dell’Anci, dopo i ringraziamenti a Silvio e qualche lacrima, ci spiega invece che porterà l’esperienza da sindaco a Roma, da uomo del territorio, peccato che semmai si dovrebbe trattare di un altro territorio o i torinesi che l’hanno eletto rischierebbero di aversene a male.

Sono certo che i due esponenti forzisti troveranno un punto d’incontro mentre Andrea Delmastro, che ha condotto una campagna elettorale statica e ritirata, di quelle in cui si evita di apparire perché farlo può, eventualmente, solo nuocere, lucidamente non parla del Biellese, ma si concentra sui temi elettorali nazionali che poi trovano ricadute locali. Delmastro non nomina Biella ma parla di trasporti, di infrastrutture e di lavoro. Rimangono poi due outsider, due volti totalmente nuovi, che dovranno capire come funziona la macchina politica. Azzolina è stata ripescata in zona cesarini ed ironia della sorte, da siciliana, proprio per la mancanza di candidati eleggibili in Sicilia dove ci sono stati più voti che persone eleggibili: come tutti i 5 Stelle non ha fatto praticamente campagna e ora dovrà orientarsi in un nuovo universo probabilmente dedicandosi al mondo della scuola.

Lascio per ultima Cristina Patelli, perché la conosco meglio, perché so che può valere molto e soprattutto so, a dispetto delle male lingue, che in fondo il Parlamento sarà tanto nuovo per lei quanto per Delmastro o Pella. La differenza, alla fine, la farà l’impegno. Mi auguro che lo mettano tutti. E che le promesse e le premesse siano rispettate.