Cristina Patelli: “Si torna in classe, in presenza, dal 7 aprile fino alla prima media: un risultato importante per il quale la Lega ha molto lavorato”

Una buona notizia arriva con il “decreto aprile” approvato nella serata di ieri dal Consiglio dei Ministri. Trascorsa la Pasqua, infatti, dal 7 aprile anche nelle zone rosse riapriranno le scuole.

Dal prossimo mercoledì, nel dettaglio, nidi, materne, elementari e gli alunni di prima media torneranno sui banchi di scuola. Non tutti i nostri ragazzi, dunque, perchè in zona rossa per i restanti proseguirà la didattica a distanza. Sono certa che non sia la soluzione perfetta, perchè ritengo che le scuole debbano riaprire restituendo l’umanità e la socialità alle nostre giovanissime generazione, ma è comunque un passo in avanti verso quel giorno in cui speriamo davvero, a breve, di poter scrivere la parola fine a questo anno (fino ad ora) terribile sotto tutti i punti di vista.

Le novità non si fermano qui, comunque. Sempre con il decreto approvato ieri, per gli studenti delle zone arancioni, oltre alla didattica in presenza fino alla prima media compresa, è previsto lo svolgimento della didattica in presenza per una percentuale di studenti che va dal  50% al 75% anche nelle successive classi e gradi di istruzione.

In qualsiasi zona sono poi in ogni caso garantite le attività didattiche in presenza per quegli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Questo risultato è anche un successo della Lega e del suo leader, Matteo Salvini. Con i parlamentari e con Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, la Lega ha molto lavorato affinché questo giorno potesse arrivare  in sicurezza per insegnanti, personale scolastico, famiglie e i nostri ragazzi. La Dad, seppur utile e inevitabile in certi frangenti, ha evidenziato diversi limiti, negando soprattutto l’aspetto di socialità e di condivisione che si può ottenere solo in presenza. E ora che si torna in classe, non posso che essere molto felice del risultato ottenuto, perchè in fin dei conti questo è l’esempio concreto che nel Governo bisogna esserci per poter limitare i danni.

On. Cristina PATELLI