Amianto, il caso del liceo di Biella dovrebbe far riflettere: meglio sulle teste dei nostri figli o sottoterra in sicurezza?

Il caso del Liceo Sella di Biella, nel quale è stato trovato dell’amianto, costringendo così gli studenti, già negli ultimi due anni sballottati dal Covid, ad una diaspora non cercata né tanto meno desiderata, è emblematico per riportare in auge un tema molto dibattuto e spinoso: l’amianto ovunque in mezzo a noi.

Il fatto che sia stato trovato in questa scuola, mi sento di dire, è quasi normale. In quanti edifici pubblici, abitazioni private, aziende che abbiamo qualcosa di più di una trentina o quarantina d’anni questo minerale non è presente?

Mi sentirei di dire in pochissime.

Il fatto che venga trovato al Liceo Sella non dovrebbe stupire.

E chissà in quante altre strutture pubbliche o a servizio del pubblico o scuole la situazione, a ben guardare, rischia di essere la medesima.

D’altra parte l’amianto, di per sè, se nascosto e immobile non è così pericoloso come il panico collettivo lascerebbe immaginare.

Lo diventa quando si sbriciola, quando viene mal gestito, quando si tenta di rimuoverlo senza accorgimenti e senza criterio.

Allora quelle fibre che un tempo venivano osannate per ignifugità e duttilità edile possono diventare pericolose per la salute. Il ragionamento di molti è quindi semplice: finchè resta lì, non nuoce.

Ma come si vede con il caso del Liceo, il restare lì è un concetto relativo. E una scommessa pericolosa.

Il punto, a mio avviso, infatti, non è la presenza dell’amianto in una scuola.

Non dovrebbe stupire la sua presenza in un edificio piuttosto datato come il Liceo Sella.

Piuttosto questi fatti dovrebbero indurre l’opinione pubblica a riflettere sulla quantità della presenza dell’amianto negli edifici che quotidianamente tutti noi, i nostri cari, i nostri figli, frequentiamo.

Ma si sa, la natura umana si fa condizionare. E quindi il territorio dibatte sull’opportunità della presenza di una discarica che dovrebbe trattare lo stoccaggio sicuro dell’amianto, con una certa dose di panico, ma non si preoccupa per nulla (o molto poco) dell’amianto che esiste ed insiste placido sulle nostre teste come una bomba a orologeria.
Io francamente in questo parallelo vedo una certa incongruenza di fondo, ma probabilmente sarò in difetto.

Di certo, a leggere le cronache degli ultimi giorni, potendo scegliere, preferirei sinceramente che i territori e gli enti preposti facessero una seria analisi sull’amianto presente nelle strutture di pubblica utilità con la finalità di debellarlo piuttosto che dare vita a sterili polemiche su una discarica che dovrebbe contenerlo sia in termini materiali che di pericolosità. Lo spererei, ma non nutro molta fiducia in merito.

Guido DELLAROVERE

QUI DI SEGUITO UN ARTICOLO INTERESSANTE COMPARSO SULLA RIVISTA NATURAL STYLE IN MERITO AL PROBELMA AMIANTO&SCUOLA

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