4 MARZO 2024 – ALLEGRIA!!!!

NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM, APERTAM VIAM HABEMUS

Come avrebbe detto Mike Bongiorno, oggi lunedi 4 marzo, noi, occhieppesi “di sopra” e viandanti vari, abbiamo  finalmente potuto riprovare quell’ebbrezza che, per ben nove mesi ci era stata negata ovvero, finalmente, si è tornati a poter transitare in via Martiri della Libertà, nel tratto compreso tra Piazza Mons. Luigi Maffeo e lo slargo chiamato comunemente  “al Paset”, che unisce via XXIV Maggio, la stessa via Martiri della Libertà e via Molinetto.

Era il 22 maggio  del 2023 quando iniziarono i guai, ovvero quando l’impresa vincitrice dell’appalto iniziò i lavori partendo da Piazza Mons. Luigi Maffeo: 287 giorni di lavoro che i residenti hanno sopportato, tra mille disagi, a partire dal poter accedere alle proprie abitazioni, e che le attività commerciali hanno vissuto convivendo, per quasi un anno, con la triste realtà quotidiana di vedere, giorno dopo giorno, i propri esercizi senza clientela e ritrovandosi, di conseguenza, con un fatturato che crollava verso l’abisso del nulla, settimana dopo settimana.

Una info@ social del Primo Cittadino così citava:

“Il 22 maggio abbiamo iniziato il secondo grande intervento sulla viabilita cittadina! Sarà un cantiere complesso e lungo e purtroppo comporterà dei disagi. Il cantiere era però inevitabile visto che i sottoservizi, che non erano manutentati complessivamente da molti decenni, avevano necessità di essere manutentati e rifatti.

A questo punto 

ci siamo attivati per trovare i fondi necessari per gli investimenti e per dare un nuovo volto al paese e ora, dopo avere trovato le coperture finanziarie (complessivamente fra il cantiere di via Castellazzo e quello di via Martiri si investirà una cifra superiore ad un milione e mezzo di euro) procediamo il più speditamente possibile. Mi scuso, sin da subito, per i disagi e ricordo che siamo sempre a disposizione per migliorare le fasi del cantiere che non dovessero funzionare perfettamente. Un’ultima diverosa precisazione: il Comune ottiene investimenti superiori ad 1,5 milioni pesando pochissimo sulle casse comunali visto che di nostri fondi investiamo poco più di 100 mila euro. Ciò è stato possibile perche abbiamo vinto bandi nazionali e ottenuto investimenti da parte di una società partecipata.

Grazie a tutti per la pazienza.”

E’ stata fatta una scelta politica da parte di chi governa il paese di Occhieppo Superiore, sulla quale, ormai, è inutile disquisire. È doveroso, però, far chiarezza una volta per tutte in merito a quanto è costata l’opera e, soprattutto, a come è stata pagata.

Da quanto si legge per conto del Sindaco, ricapitolando, sembra che la somma sia pari a un milione e cinquecentomila euro, per i meno giovani tre miliardi di lire circa, che sono stati pagati dal contribuente perché, ricordiamocelo sempre, cari occhieppesi, che i denari che arrivano dai vituperati bandi nazionali ed europei sono sempre e comunque finanziati dalle risorse che lo Stato e l’Europa raccolgono dal contribuente. Pertanto, quando si legge che sono stati spesi solo 100.000 euro di fondi comunali bisogna correttamente informare che, effettivamente questi sono soldi che il contribuente paga direttamente al Comune, ma gli altri sono comunque sempre e comunque somme che derivano dalle tasse dei cittadini, occhieppesi compresi.

I sottoservizi, per essere precisi, sono stati realizzati da CORDAR S.p.A. che ne ha supportato i costi perché, ricordiamolo, ormai da quasi 25 anni, la fognatura e l’acquedotto, nel bene e nel male, sono di esclusiva competenza della società sopra citata, e non del Comune.

Concordo con l’attento e preciso sindaco Ramella sul fatto che già da tempo fossero da rifare i sottoservizi. Del resto, però, mi viene spontanea una domanda, ovvero: in questi 15 anni passati, se dovevano esser fatti, come mai non si è provveduto, o meglio, come mai non ha sollecitato il gestore a farlo? Se si tratta di un’eredità amministrativa lacunosa, mi chiedo come mai non sia stato fatto subito? O,forse, semplicemente la frase è scappata per fare un po’ di polemica, dimenticandosi i 15 anni passati. E non ci si venga a raccontare la storiella che “si aspettava di avere la proprietà del sedime”, perché lo sappiamo tutti che chi ha un diritto di servitù (fognatura e acquedotto) può tranquillamente intervenire quando ritiene che ce ne sia la necessità. Ahi Ahi Ahi, Signora Longari!

Fatte queste precisazioni bisogna, comunque, ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per quest’opera, che piaccia o meno, utile o inutile che sia, perché è, comunque, un patrimonio del Comune di Occhieppo Superiore, e non un giocattolino dell’amministratore attuale, così come lo è la tangenziale che feci realizzare 15 anni or sono.

Fino alle prossime elezioni di giugno non sapremo se, come da tradizione, anche questa volta, chi realizza un’opera stradale importante ad Occhieppo Superiore verrà sostituito dallo scranno più alto. Comunque andrà a finire, guardiamo avanti, con la certezza che avremo una pavimentazione da salotto e un centro storico, forse, più bello ma, temo,però, con meno attività commerciali, visto che qualcuna sarà costretta a chiudere i battenti a causa della carestia di clienti patita in questa gravidanza di nove mesi per il parto della riapertura della strada.

Concludendo, come avrebbe detto Mike Buongiorno, digeriamoci il disagio, pensiamo ai soldi che sono stati spesi, facciamo le nostre attente valutazioni e, con un segno sulla scheda elettorale, esprimeremo il nostro giudizio il prossimo 9 giugno.

Guido DELLAROVERE

@Iildardo